Siamo d'accordo con Ines Fruncillo, anche se per ragioni diverse e opposte.
La designazione di Alfonsina De Felice equivale al commissariamento della classe dirigente irpina, l'affermazione della rappresentante di Fratelli d'Italia, ovviamente sorta dalla frustrazione di contare quanto il due di bastoni nella briscola a spade.
Noi abbiamo contestato, invece, la pronazione dei sindaci dinanzi all'ennesima opportunità di far valere gli interessi della gente che si rappresenti.
La signora De Felice ha prerogative diverse rispetto a quanto serva in questo momento all'Alto Calore, altrimenti ci tenevamo l'avellinese Lenzi che almeno anche per sentito dire, qualcosa in più la conosceva.
Invece no, il partito democratico ha ricevuto l'ordine dal nuovo segretario regionale che si chiama Piero De Luca, figlio di, circa la terapia atta alla cura del malato terminale che consiste, manco a dirlo, inserire alla guida un appartenente al club dei salernitani.
Quindi le competenze di De Felice prescindono dalle esigenze irpine, che avrebbero avuto il diritto di gestire un consorzio territoriale, anche se con un cambio di rotta e d'interesse.
Ma è difficile che chi sia cresciuto a pane e raccomadazione, possa invertire la rotta, mentre il prefetto Perrotta, persona seria e professionale, ha continuato a rompere le uova nel paniere di un Comune corrotto fin dalle fondamenta.Ripristinare l'ufficio legale è un addio ai vari volpini che hanno fatto dell'incarico ad personam amicus amicorum, una spregiudicata scelta di vita, doppiamente deprecabile visto che stiamo parlando di persone che operano nel campo del diritto.
Stiamo scrivendo di un Comune marcio, consumato da intrallazzi e interessi privati, difficile da redimere dopo anni vissuti nell'inganno e la prevaricazione.
Purtroppo il tempo a disposizione di Giuliana Perrotta è contingentato, e infatti i topi stanno aspettando che il gatto si traferisca per poter riprendere le proprie remunerative attività.
RDM

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