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lunedì 6 ottobre 2025

Avellino è la via crucis del malaffare e dell'inganno, civile e istituzionale..!

Domenico Airoma

Partendo dalle dichiarazioni dell'ex commissario Paolo d'Attilio, che definì il Comune senza regole, registriamo che anche Domenico Airoma ha le idee chiare di come funzioni questo Capoluogo.

Eravamo stati etichettati per il paesotto dei bar, che intrinsecamente significava di scarsa cultura, ma anche questa attività è andata a finire perché fondata sull'assoluta carenza di professionalità.

La corruzione e la delinquenza sono entrate d'imperio nel profondo del tessuto sociale, che se ne impossessa con una volontà autodistruttiva, cementata da abitudini mutuate nel tempo, scandita dai cap(o)bastone che ci hanno usato.

In effetti la disamina del Procuratore ha messo il dito in una piaga che denunciamo da anni, cresciuta nel menefreghismo, e la labilità mentale fa il resto.

Le manifestazioni nascono e muoiono in un battibaleno, e nessuna associazione che lavori contro l'usura, molto sviluppata per appagare vizi o una povertà consolidata che le politiche sociali ignorano, evidenzia un putridume morale radicalizzato.

La Marcia Rosa, per esempio, è un evento di valore simbolico, e può sensibilizzare l’opinione pubblica su temi importanti come la prevenzione del tumore al seno. 

La dimensione comunitaria, la partecipazione e la visibilità, aiutano a tenere accesa l’attenzione.

Di rimando, se la marcia diventa solo un appuntamento rituale, svuotato di contenuti concreti, rischia di ridursi a passerella politica. 

Il fatto che l’organizzatore sia anche un appassionato all'arte di governo di lungo corso, con un passato giudiziario rilevante e benefici di grazia, rafforza l’impressione che la manifestazione serva più a stabilizzare consenso personale che a generare un cambiamento tangibile.

In questo senso, il problema non è la marcia in sé, ma la strumentalizzazione

la salute, la prevenzione, la dignità delle persone non dovrebbero mai essere il terreno per capitalizzare voti. 

Sarebbe più credibile affiancare a questi eventi azioni concrete e verificabili. 

Fondi trasparenti per la ricerca, servizi di selezione potenziati, sostegno alle pazienti.

In sintesi, le attività di questo genere fini a sé stesse hanno forza mediatica, ma poco impatto reale. 

Diventano paradossali quando a guidarle è chi cerca legittimazione politica invece di costruire un percorso civico e sanitario serio.

Chiunque di buon senso s'accorge che gli enti sono stati gestiti alla garibaldina, e il dottore Airoma non si esime dalla stigmatizzazione delle amministrazioni che si sono succedute, fra queste l'AltoCalore, rivolte solo a interessi personali, creando depauperamento e grande disperazione.

Ma la politica continua imperterrita a premiare gli amici distruggendo ogni valore meritocratico, e i frutti avvelenati si vedono.

Il Consorzio idrico ha peggiorato i propri conti, e Laura Nargi se non fosse stata esautorata, era già pronta a mangiarsi il fondo del barile, dopo averlo attentamente grattato.

RDM


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