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lunedì 1 settembre 2025

Avellino non potrà mai migliorare...troppi furbacchioni...!

Antonio Gengaro

Il sindacato dei lavoratori Alto Calore non fa di conto, difende a spada tratta il dimissionario irrevocabile Anonello Lenzi, e così i lavoratori che hanno gradito molto l'aumeno delle tariffe al 30% inece di una scrematura fra i tanti dirigenti che servono a ben poco.

Il Commissario Giuliana Perrotta appena arrivata ha individuato immediatamente le spese pazze ad uso elettorale, mandando via la fravaglia, Lenzi invece doveva rispondere al partito democratico che l'aveva inviato a governare solo il potere.

Come si può dispiacersi della partenza di un distruttore qual è stato l'Avvocato...?

d'altra parte chi volete abbia la compiacenza di pensare a una Comunità disperata, dinanzi alla solita attitudine clientelare..?

Esautorare questa classe dirigente sarebbe la soluzione a tutti i mali, se ce ne fosse un'altra degna di rispetto, perché finché non si cambierà registro, dimenticando le vecchie logiche dei dinosauri, non avremo speranze.

L'Amministratore unico ha dilapidato in poco più di un anno cinquanta milioni, con una media altissima se facciamo un riferimento ai centocinquanta di partenza, formatisi in una quindicina di anni.

I lavoratori e il sindacato seguono la linea cazzista ormai religione, dei personalismi, com'è accaduto alle scorse elezioni dando consenso a Laura Nargi, un amministratore inutile e deleterio che conosciamo da anni.

Antonio Gengaro e Nicola Cataruozzolo, al momento le uniche voci fuori dal coro, hanno riconosciuto la debenza professionale di Lenzi che non ha realizzato, e come poteva chiediamo, la riduzione del debito, e nè il ripristino del dedalo infernale di tubazioni gruviera..!

Certo, Gengaro, l'Avvocato ha contribuito al concordato da buon professionista, ma cattivo rappresentante dell'etica gestionale che non avrebbe mai potuto rispettare.

Lasciare nelle mani dei sindaci azionisti ogni valutazione del caso, significa ritornare velocemente al peggio, e privatizzare il Consorzio non rimarrebbe una soluzione peregrina, per chi si venderebbe la mamma pur di aumentare il conto in banca.

Per cui i cittadini dei paesi azionisti non lascino decidere al proprio rappresentante istituzionale, liberamente l'omicidio di un settore importante, ma esiziale per il territorio, se dovesse cedere alla privatizzazione.

Questa è la città, un coacervo di volpini che approfittano delle occasioni per spremere come limoni gli ignari utenti.

Ecco che una proprietà pubblica diventa di qualche privato che la sfrutta finché possibile, male che vda basta alzare i tacchi e chi s'è visto s'è visto..!

In estrema periferia avellinese nasce da qualche mese un polo per la ristorazione che dovrebbe servire  a chi è emarginato dal proprio status sociale.

Abbiamo scoperto, invece, domenica mattina, il Dopolavoro Ferroviario Bistrò, un bar sui generis, dove consumare servendosi da soli costi il doppio rispetto a un'attività al Centro..!

Nessun servizio, nessun tovagliolo, e persino il caffè che devi prenderlo amaro secondo la gestione, costa un euro e cinquanta, e te lo porti al tavolo, sporco, come ai tempi del covid.

Ma se chiedi qualche goccia di latte , beh, il prezzo sale, un euro e ottanta, e un cornettino meno della metà di uno normale, un euro.. il tutto in un ambiente male arredato e una parte alle spalle del laboratorio degna di una visita dei Nas..!

Se chiedi una specie di dolcetto lo paghi tre euro e cinquanta...a Piazza del Popolo da Rosati a Roma, costa meno, e pensando al povero De Pascale, a questo punto sarebbe giusto portare un babà almeno a quindici euro, considerata bontà e i costi al Corso di Avellino.

Ci chiediamo chi abbia consentito l'utilizzo riteniamo gratuito, dei locali della Stazione Ferroviaria, e se l'idea sia nata per garantire un servizio a studenti e ai meno abbienti, o sia uno dei trucchi del famigerato duo Festa-Nargi, per garantire grandi ricavi agli amici degli amici, per poi scappare con la borsa nel momento in cui non dovesse funzionare.

Ci è stato detto che hanno aperto a luglio, ma se chiudessero a settembre, signor Commissario, forse non sarebbe male, per un'attività che non porti pane alle casse comunali, e tantomeno una dignità d'educazione e rispetto per gli avventori.

 RDM

1 commento:

  1. Da quello che ricordo, il compito di chi scrive un articolo giornalistico (o presunto tale) è quello di andare a fondo delle cose e non limitarsi a sparare sentenze, coperto da uno schermo di PC e senza dare diritto di replica.
    Ho avuto l'immenso onore di curare la consulenza in caffetteria per il locale ingiustamente denigrato nel Suo articolo. E da quando mi hanno descritto la loro visione per quel luogo, ho subito sposato la causa.
    Si è chiesto il perchè del prezzo a €1,50? Lei è a conoscenza che tutto il caffè servito in quella caffetteria viene da agricolture controllate e selezionate? Sa che tutto il commercio di quel caffè ha un'impronta etica e sostenibile? Che riesce a garantire ai produttori di quel caffè degli introiti sufficienti a sopravvivere, piuttosto che sfruttare manodopera femminile e minorile, come spesso avviene sul tanto amato caffè a 1€?
    Il latte a 30 centesimi viene da un'azienda agricola del territorio, lo sa questo? O sarebbe meglio per lei utilizzare un latte industriale da una azienda del nord Italia?
    Tutto ciò che è stato selezionato in quel locale guarda al territorio per dare un'opportunità e qualcosa di nuovo.
    Il personale che lavora lì dentro ha ricevuto (a spese dei proprietari dell'azienda) una formazione professionale presso una Scuola di caffetteria di carattere internazionale. Quante caffetterie con l'espresso a 1€ fanno questo per il loro personale? Quanti pagano la formazione e creano opportunità professionali per persone del quartiere?
    Anche la pasticceria, che Lei valuta solo in base a prezzo e dimensioni, è prodotto artigianalmente. Sarebbe meglio, secondo il suo saccente punto di vista, servire un cornetto surgelato di dimensioni maggiori e prezzo inferiore? Magari prodotto da un'azienda lombarda?
    Se lo staff ha consigliato di bere l'espresso senza zucchero è perchè i loro sforzi nell'estrazione e nello studio sul prodotto, rendono possibile percepire in tazza note aromatiche particolari che lo zucchero coprirebbe.
    Sarebbe stato un bel segnale di civiltà seguire gentilmente il consiglio e ascoltare ciò che avevano da dire, piuttosto che pensare solo a come sputtanare su un blog gli sforzi, senza nemmeno capire di cosa sta parlando.
    Ma alla fine lo capisco. In fin dei conti è molto più facile vestire l'abito della saccenza e sparare sentenze da dietro uno schermo, piuttosto che armarsi di un carico di umiltà e provare a capire prima di giudicare.
    In ogni modo se vuole approfondire l'argomento, in maniera civile e aperta al dialogo, sia io che lo staff saremo aperti a farlo, magari davanti ad una tazza del nostro caffè (rigorosamente offerta da noi) e con tutto lo zucchero che vorrà.

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