Rampa San Modestino è da sempre figlia di un dio minore, noi stessi facemmo intervenire personalmente l'ex presidente del consiglio comunale, Giuseppe Vetrano, e successivamente l'allora vice sindaco di Pino Galasso, Gianluca Festa.
Stiamo parlando di una ventina di anni fa, e questa stradina martoriata come si evince anche dalla pavimentazione, non ha mai destato alcun interesse nelle vicende amministrative del triste paesotto in cui viviamo.
In effetti siamo campioni solo nel malaffare, da tempi lontani, gli enti pubblici sono stati il bancomat di truffaldini a volte ripuliti da una divisa indossata senza onore.
Gli accordi clientelari sono sotto gli occhi di tutti, pensare che quella baracca oscena locata in via Morelli e Silvati, poco prima degli istituti scolastici, che collide con il decoro e il buon gusto, sia legittimata a sporcare il territorio, rimane mera utopia.
E così gli abusi del parcheggio selvaggio in via Tagliamento, quello dinanzi all'elettrauto ex Modestino Iannaccone in via Circumvallazione, o sui marcipiedi che nessun vigile urbano, poliziotto o carabiniere, vede, fanno parte di una consolidata attitudine all'illecito.
È chiaro che poi sotto banco esistono i casi di corruzione plateale come quelli comunali e alla Provincia, e certo guardando con attenzione, chissà quanti altri siano ancora da scoprire.
Se l'andazzo è questo chi e che cosa dovrebbe mai essere esente dallo schifo che ci ha resi famosi nel Paese..?
Perché gli (a)vellinesi non reagiscono dinanzi a tutto quanto accada, mentre si radunano al grido di Carlo Iannace o a quello di eteree associazioni che s'inventano disarmiamo la città..?
Ma che vor dì, direbbero a Roma, che significato ha manifestare contro l'ignoto mentre il visibile, il certo e l'incontovertibile passano in cavalleria..?
RDM



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