Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto molto chiaramente alle paturnie di un Cosnsorzio qual è l'Alto Calore, amministrato malissimo e gestito peggio.
Cambiare i presidenti o i direttori non è la strategia giusta, se poi non si rispettino gli adempimenti richiesti dal ministero, e beneficiare dei mutui diventi scarsamente credibile.
Angelica Catalano, direttore della Direzione Generale per le dighe e le infrastrutture idriche, evidenzia per iscritto l'inammissibilità all'accesso ai finanziamenti, per carenza dei requisiti richiesti e la mancata ottemperanza agli obblighi previsti.
Era il trenta ottobre del 2023, ma gli scienziati che hanno gestito questo disgraziato consorzio hanno continuato a spendere pensando che come sempre, alla fine dei giochi, qualche santo avrebbe salvato capra e cavoli per non perdere una fabbrica di preferenze elettorali.
E allora, ritornando a Nicola Cataruozzolo del Pd di Grottaminarda, che per primo ha denunciato pubblicamente l'ultima gestione all'Alto Calore, i sindaci azionisti dovranno decidere di cambiare una volta per tutte registro, se vorranno evitare di perdere il giocattolo.
Ci vorrebbe un commissario come Giuliana Perrotta, che mettesse da parte l'evidente inconsapevolezza dell'essere di una banda di primi cittadini agli ordini del partito.
Pensare di far continuare a scegliere personaggi che rispondano solo ai propri interessi, che siano un ritorno politico o elettorale, dimenticando i doveri del mandato, sarebbe diabolico.
Negli anni, e sono tanti, questi signori neanche per un attimo hanno pensato che bisognasse curare la gallina dalle uova d'oro, perché continuasse a produrle.
Invece, hanno dimostrato quanto piccola fosse la propria anima, formata da quella squadra di dinosauri quasi del tutto scomparsi, secondo i quali la regola fosse tengo famiglia..!
Riparare le condotte che perdono il 50% della portata, significava togliere risorse a se stessi e alle assunzioni, che erano il pane del perfetto amministratore.
L'idiozia è una mamma sempre incinta, pensare che un limone possa essere spremuto in eterno, è proprio per le menti deboli assatanate di potere e denaro pubblico.
E non imparano dagli errori, un pò come fa l'(i)taliano medio che dopo lo schifo di un governo che si spaccia per una destra che non esiste, continua imperterrito a farsi violentare.
Poi finalmente, dopo aver riportato ferite difficili da rimarginare, capisce che non si chiama Pasquale, Totò, e lo stupido è lui che prende gli schiaffi, non quello che lo sevizi.
RDM
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