Laura Nargi ha rassegnato le dimissioni da presidente dell'azienda consortile A4 delle politiche sociali, perché non avrebbe tempo.
La bugia le viene così spontanea che dovrebbe aprire un corso per agenti segreti, imparerebbero tecniche impensabili, che solo chi le abbia praticate da sempre, potrebbe conoscerle.
Il fatto è che per quanto concerne il decreto legislativo 39/2013, articolo 7, un sindaco non può ricoprire gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o comunale.
La nomina è inconferibile qualora fin dai due anni precedenti, il soggetto abbia ricoperto ruoli apicali, o di semplice consigliere.
L'ulteriore gesto di responsabilità e rispetto...di cui ciancia questa signora, è ulteriormente la dimostrazione della faccia tosta che abbiamo imparato a conoscere, durante le molteplici dichiarazioni e azioni di subalternità a Gianluca Festa.
Nargi non avrebbe dovuto e né potuto imporsi alla presidenza, come abbiamo evidenziato, e pertanto presto sarebbe stata esautorata dal Commissario.
Questa donna ritiene ancora di avere un seguito, e se l'avesse, sarebbe formato da personaggi uguali a lei, lontani dalle regole e dalla legge.
Persone pregne d'arroganza e voglia di prevaricazione, esattamente come l'ex sindaco ha dimostrato, intestandosi da solo un ruolo nel Consorzio A4 che non gli competesse.
Del solco lasciato, come lo definisce Nargi, che dovrebbe seguire il Commissario, vogliamo ricordarne la putrescenza a tutti i livelli.
E se la fatina stesse un momento attenta, s'accorgerebbe che la prima azione del prefetto Perrotta, sia stata un segnale di discontinuità con quanto trovato al Comune.
RDM
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