Lucia Fortini, assessore alle politiche sociali regionali, ha individuato bene il soggetto Gianluca Festa, un maleducato di cui pensa il peggio possibile, ma eleggere Laura Nargi a Maria Maddalena, è una forzatura da cameratismo di genere, cieco e gratuito.
Il sindaco, la grammatica è una e insensibile alle paturnie della sinistra, che vorrebbe esaltare le donne con le quote rosa e la femminilizzazione dei ruoli istituzionali, non merita alcun rispetto, signora Fortini.
Questa cattiva espressione amministrativa, sta buttando al cesso qualsiasi dignità femminile, e se già le cosiddette quote per le candidature elettorali riservate alle donne, in effetti le offendono, la bionda Penelope sta tessendo una tela di falsità e mercimonio.
Uno sguardo alla nuova giunta comunale fa capire di che pasta siano fatti questi novelli, ma non tanto, assessorucoli festiani e non..!
Alberto Bilotta, infatti, di natura nargiana, figlio del più noto Gerardo, sotto processo penale, oltre a fortificare il concetto di un Comuna nelle mani di gente opinabile, denuncia una visione politica sui generis.
Asserire che la crisi che viviamo, esistente nella propria continuità, consigliere Bilotta, rafforzi Nargi, è una spiritosaggine che poteva evitare, o forse è un'espressione che definisce il suo livello, non sappiamo.
Il fatto è che tra incapaci, adulatori interessati e figure taglienti che decidono e ordinano, Avellino è in balia di una bella compagnia teatrale di infimo ordine.
Quel che resta è l'immagine vuota e offensiva, di gente che si aggira nei corridoi degli uffici comunali, senza averne donde, soddisfatta per aver guadagnato posti al sole ragguardevolmente retribuiti, mentre ogni problema serio resta irrisolto o perfino peggiorato.
RDM
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