Elia De Simone si chiede se la minoranza non ascolti voci esterne, certo che lo fa, signor consigliere, ma è diverso dover obbedire ai dictat di Festa che minaccia la disgregazione.
Non esiste confronto o dialogo, ma solo rapporto subalterno per il quale c'è chi comanda e chi esegue, e la politica che interessi la città, signor De Simone, non la si fa negli spogliatoi, ma alla luce del sole..!
E quando Antonio Gengaro spiegava all'apertura dello scorso Consiglio, la natura dell'elettorato che ha determinato la vittoria di Nargi, invece di un rossore vergognoso sul viso di Laura c'era, è apparso un moto d'orgoglio:
la poverina ha guardato il dito che indicava la Luna..!
Ha vinto, secondo lei, la guerra ed è orgogliosa di rappresentare il popolo, un'esegesi distorta che la dice lunga sulle capacità intellettive della bionda signora.
Antonio Gengaro ha chiarito che il voto di opinione nasce solo tra un elettorato libero dai lacci del bisogno, e infatti al centro città le liste di sinistra hanno vinto, mentre le periferie preda di un'eterna clientela, il popolo di cui ciancia Nargi, hanno scelto la promessa e la prebenda spicciola.
La giunta di lavoratori, come li ha definiti suggestivamente l'ex vice sindaco dinunniano, dovrà badare ai propri interessi o a quelli della città?...non è dato sapere..!
Ma il sospetto che qualcosa possa accadere, è nei fatti, come lo è delegare Antonio Genovese ai lavori pubblici e all'urbanistica, una distonia grave o voluta, che porterebbe a un chiaro conflitto d'interessi.
L'urbanistica curando l'aspetto strategico di un territorio, per la trasformazione e lo sviluppo della città e dei servizi, s'interconnette con i lavori pubblici generando un potenziale interesse privato.
Un Consiglio maldestro fondato su una maggioranza soldato, privata di ogni diritto decisionale, silente dinanzi alla crisi gestionale e alle problematiche del Pronto Soccorso o del Centro Autismo, va commissariato per dolo, e il sindaco denunciato presso la Corte dei Conti, per lo sperpero di denaro pubblico.
RDM
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