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sabato 30 novembre 2024

Avellino: le denunce, qualunque siano, in città non destano scalpore..!

L'assessore defenestrato, Leandro Savio..!

In Svizzera hanno usato l'intelligenza artificiale per i confessionali, all'interno c'era l'avatar di Gesù, e la gente s'è aperta come non mai, sicura della discrezione che non sempre i preti hanno..!

Siamo arrivati a questo per poter sperare, andare oltre la miseria a cui si è ridotto l'essere umano, a ogni livello, e se persino i sacerdoti del Signore, adorano il secolarismo, diventa difficile trovare punti di riferimento.

Il consigliere comunale di Genova Francesca Ghio, ha raccontato d'essere stata stuprata a dodici anni, e quando ha ricevuto la telefonata di Giorgia Meloni che esprimeva la solita stucchevole solidarietà, ha risposto: 

dire che vi dispiace, serve solo a voi stessi per sentirvi meglio con quello che avete o non avete fatto..! 

Non c'è interesse per gli altri, solo chiacchiere che ad Avellino acquisiscono fisicità, la gente è obnubilata da se stessa, gonfia della propria dimensione nella società, onorata di toccare la giacca di Festa prima, e di Nargi oggi.

Persone così, a prescindere da quanto abbiamo conosciuto attraverso video e registrazioni, non meriterebbero di utilizzare le strade cittadine, per quello che hanno combinato.

L'asilo senza riscaldamento e il Centro Autismo impedito ai pubblici ufficiali, basterebbero perché in altri contesti, questa amministrazione fosse bacchettata dal Prefetto, e dalla gente in pianta stabile sotto la sede comunale del sindaco.

Invece noi inneggiamo a un ex primo cittadino, arrestato per reati gravissimi, e gli regaliamo perfino ventottomila euro di buona uscita, dopo che s'è raddoppiato lo stipendio e ha raggiunto in quasi cinque anni di amministrazione, trecentocinquantamila euro.

E il delirio continua senza interruzione, non bastano le denunce del commissario, quelle dell'ex assessore Calabrese o di Nicola Giordano, e finanche di  questo amministratore a mezzo servizio, Leandro Savio, che dopo aver accettato di insediarsi in un Comune a dir poco mefistofelico, s'accorge che ci sia un ricatto costante all'interno che fa tremare i polsi.

D'Agostino non l'ha ricevuto e Livio Petitto gli ha anticipato il ben servito, quasi fosse il portavoce di Laura Nargi, per aver parlato con la Procura o forse, per essersi rifiutato di raccontare il colloquio con il Sostituto.

I tanti padroni del bastimento che si palesano di volta in volta, vanno di qua e di là, come schegge impazzite cercando un posto al sole, che al momento pare non esistere.

Restiamo in questo limbo d'attesa, mentre Airoma continua a dilatare i tempi, permettendo a una che non capisce un tubo di amministrazione, di fare l'esecutore acefalo di Giangi, e di licenziare, se fosse vero, per futili motivi, un funzionario incaricato.

RDM

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