L'avvento delle elezioni di giugno riporta in auge quella metodologia insana, che è la compravendita dei voti, basata su promesse magari false, ma più verosimilmente, mettendo mano alla tasca, per versare moneta sonante nelle tasche del bisgognoso.
Una sorta di turpe mercimonio, che esalta la virulenza del peccato, generato dalla pochezza umana.
Uno si approfitta della miseria e l'altro svende anche il dono della dignità, un patrimonio a cui non si dovrebbe mai rinunciare.
Bari ormai é diventata l'emblema della corruzione, la Procura ha arrestato il marito dell'assessore comunale Anita Maurodinoia, Sandro Cataldo, che è indagata insieme ad altre nove persone, per aver comprato preferenze negli anni 2020 e 2021 in due Comuni della provincia a 50 euro l'una.
Anche Avellino é famosa per gli stessi usi e consumi, e sappiamo che senza soldi non si cantano messe...ma solo in chiese sconsacrate.
Tra associazioni a delinquere, corruzione e tutte le amenità evidenziate dagli investigatori, il Capoluogo é un coacervo di bugie, truffe, inquisiti e malavitosi di stampo camorrista.
Una foto emblematica: Marotta, Festa, Lissa e Luongo..!
Questa é la rinascita che evocano le teste vuote o disattente, e la visibilità di cui scrive qualche altro innamorato del fatuo o dell'avventura...truffaldina, é sulle pagine dei giornali a livello nazionale:
scioglimento dell'amministrazione perché indagata, oltre a una caterva di azioni delinquenziali a ogni livello.
I fatti sono questi, e visto l'intervento a gamba tesa della Procura, immaginiamo che a giugno il mercato delle vacche subirà una stasi prudenziale, e sarà dura per i mister preferenze nostrani, rispettare le aspettative.
RDM
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