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venerdì 8 marzo 2024

Avellino: tanto tuonò, che piovve..!


Gianfranco Rotondi da forestiero acquisito nostro malgrado, ha fatto il punto dell'attività di un'amministrazione guardando il dito che indica la luna, proprio alla stregua del miglior tifoso che non ha la sensibilità e il coraggio, d'ammettere la propria vacuità politica nel giudicare le persone.

Secondo il noto produttore di partiti con i quali non si è mai candidato, é fisiologico per un amministratore finire sotto i ferri della giustizia, la quale si sa, fa il suo mestiere, cioé rendere difficile la vita a chi con il proprio sudore e impegno cerchi di portare avanti un disegno che serva a rinnovare la città.

Proprio come ha fatto Festa che con le sue iniziative ha donato vita e movimento, con qualche spesuccia qui e là.

Diventa pleonastico cercare di spiegare a Rotondi che vive nel proprio mondo dorato e ovattato, quali siano i drammi che patisce il territorio. 

E difficile far capire ad un idiota, che la magistratura se fa le inchieste è perché cerca di riportare onorabilità e dignità, a chi debba subire la tracotanza degli infami, che s'approfittano del proprio ruolo di preminenza.

L'efebo Gianfranco, si è visto perduto dinanzi a un avviso di garanzia, che non ha rispettato le proprie aspettative per la rivalsa di una destra evanescente.

Se dovesse perdere il cavallo su cui ha puntato per dimostrare a Gnogna de Garbatellis, che essendo capace di ribaltare una provincia storicamente sinistrorsa, dopo la caduta della Democrazia Cristiana, meriti un'altra candidatura.

E allora, signor Rotondi, difenda pure la pagnotta del nullafacente qual è stato in tanti anni parlamentari, intervenga con Nordio, certo l'ascolterà, considerata la propria tendenza assolutoria dei misfatti amministrativi, a dispetto del diritto alla difesa del cittadino.

Troviamo intollerabile leggere il delirio di un deputato della Repubblica, che dovrebbe essere alfiere del rispetto delle leggi, che argomenti una situazione delicatissima, con la sufficienza di un fanatico sostenitore della squadra del cuore.

In questi cinque anni circa, di gestione, Festa ha creato un intreccio di interessi su ogni intervento amministrativo, che rasenta il parossismo.

Probabili truffe che hanno portato agli avvisi per associazione a delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, turbativa d'asta, false fatturazioni, abuso d'ufficio, e tanto altro aggiungiamo, non meritano la patologica derubricazione di Rotondi.

Se si valutassero gli abbattimenti degli alberi, la disboscazione per mesi sotto i fabbricati che costeggiano il fenestrelle, e la sospetta cecità della Polizia municipale, forse guadagneremmo la fatidica mucca Carolina.

Il fatto è che Giangi abbia raggiunto un'esaltazione diremmo patologica, che l'ha portato a perdere completamente ogni freno inibitorio.

Santoli, suo ex datore di lavoro, presidente di Grande srl, gara vinta da De Vizia che avevamo preconizzato, mesi prima che si conoscesse la paturnia giangiana di farsi l'azienda di spazzamento personale, oltre alla società di pallacanestro con i fratelli Canonico che pare gli facciano da prestanome.

Immaginiamo che l'inchiesta non si fermerà, e gli indagati aumenteranno esponenzialmente, perché le firme e gli appoggi sono molteplici, e giunta e maggioranza forse potrebbero lenire i prossimi contraccolpi, andando in Procura per raccontare spontaneamente.

RDM

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