Avellino: ogni mala gestione ha bisogno della complicità di tutti..!

Antonio Gengaro e Antonio Di Nunno

Gengaro si nasconde dietro Generoso Picone, che va in staffetta a Roma per forzare la candidatura dell'ex vice di Di Nunno, che molto delicatamente difende la scelta Schlein, su fatti inerenti la politica territoriale.

Il metodo arrogante che sta utilizzando, lo troviamo molto simile a quello del candidato che vorrebbe battere, e la sua prosopopea descrittiva, viene inficiata dall'eredità che ha lasciato.

È stato vice di Di Nunno e per ben due volte presidente del Consiglio comunale, e niente di quanto raccontato é stato realizzato, ma improvvisamente il sacro fuoco di una possibilità remota, ha acceso nuove fregole nello smiusurato ego del mai appagato ex..!

Purtroppo ad Avellino il disagio é la regola, e la scena vuole che tutto concorra a far si che il peggio non abbia mai fine, e la presentazione diremmo violenta di Antonio Gengaro, ne forma la sintesi.

Intanto ogni giorno il puzzo sale, e s'incontra con altri fumi provenienti da zone limitrofe, e la fissazione del trasferimento a Palazzo De Peruta del Comune, ha trovato significato in una logica di potere, che va al di là del buon gusto, sfociando nel letame descritto dalla Procura.

Attendiamo ora che si faccia luce sull'azienda che ha disboscato il Fenestrelle e quasi tutta la città, perché se é vero com'é vero, che il sindaco non abbia lasciato nulla al caso, embé, il bubbone scoperto non é la patologia, ma solo il segnale di una sofferenza peggiore.

Chiusa dai Nas...un buffone é per sempre..!

Anche la Ep spa, azienda che fornisce mense scolastiche, é stata scelta ad mentula canis dal noto assessore Geppino Giacobbe, e ci piacerebbe scoprire quale sia stato il metodo, e se anche in questo caso, il sindaco o chi per esso, ci abbia messo lo zampino.

Insomma, signori, Gianluca Festa, Giangi per chi non l'abbia mai stimato, ha creato un vero nido di serpi, e se tanto ci dà tanto, siamo appena all'inizio del film dell'orrore, e quando si arriverà ai titoli di coda, a Piazza del Popolo resterà solo qualche usciere o, forse, manco quelli.

RDM