Vedere Giangi impegnato giovedì sera, nell'asssistenza del proprio candidato napoletano, guarda tu, alla direzione dell'Alto Calore, ci lascia basiti.
Il sindaco, nonostante i rilevanti problemi penali, è più freddo di un serpente, o gode di qualche santo in Paradiso sul quale contare pienamente, che gli dà sicurezza..?
La scena diventa sempre più cruenta, i protagonisti si stanno dimettendo, e la sicumera dimostrata a caldo, nella disgraziata conferenza accusatoria della magistratura inquirente, da Gianangelantonio, si sfalda ogni ora che passa.
Di pari passo procede l'insulsaggine del Pd avellinese, che continua la corsa nel cercare nomi indecenti, per la prossima competizione elettorale.
Dopo il drammatico addio di Gengaro, che se ancora non l'abbia dato, farebbe bene a sbrigarsi, evitando che la gente rimuginasse ancora sulla sua imbarazzante, conferenza stampa, ecco l'ultimo topolino che esce dal cilindro, Nadia Arace.
Meraviglioso, questa signora si rese ridicola nel settembre di sei anni fa, era il 2018, quando avenne un increscioso episodio di violenza ai danni di una donna, in pieno giorno a Corso Europa.
Embé, così, tanto per uscire dall'anonimato profondo della propria presenza in Consiglio, trovò emozionante accusare il sindaco, Vincenzo Ciampi, di non essere presente al momento dell'aggressione.
Dov'era il sindaco, l'accusa del fenomeno in gonnella che vorrebbero come sindaco le menti magiche che si alternano sul Pd.
L'allora Primo Cittadino, Ciampi, secondo Arace, nonostante appartenesse ai Power Rangers, non seppe arrivare in tempo per salvare la povera malcapitata.
Beh, signori, se pensate che ci vorrebbe un supereroe, forse ci avete azzeccato, ma volerlo confondere con l'attività fumettistica dell'ex consigliere di maggioranza, nella brevissima esperienza comunale del Movimento di Grillo, diventa uno scherzo.
RDM
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