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giovedì 14 marzo 2024

Avellino: essere sindaco è una vocazione, solo pochissimi ce l'hanno..!


Massimiliano Carullo si é candidato alla poltrona più alta del Comune di Mercogliano contro l'uscente Vittorio D'Alessio che, a detta di molti, ha fatto bene durante la gestione di questi anni.

Carullo però, é stato già due volte sindaco e pertanto il suo curriculum offre un criterio di valutazione molto più preciso.

Purtroppo la scelta di un amministratore locale, specialmente dalle nostre parti, si fonda principalmente sulle cosiddette truppe cammellate, quella pletora elettorale che accompagna alcuni candidati, a prescindere dal valore messo in campo.

Ed é per questo che solitamente i Comuni sono in dissesto, le scelte sono ad personam clientelare o parentale, e si capisce bene, che queste non vanno di pari passo con le capacità o con la dirittura morale del prescelto.

Ciriaco De Mita non aspettava che altri scegliessero i candidati, lui era autonomo perché riteneva che in questa provincia il pensiero, parola forte e definitiva, latitasse.

E le sue preferenze cadevano quasi sempre sulla categoria dei medici con un elevato numero di assistiti, che in automatico diventavano voti pesanti.

Nessun controllo e grandi disagi: w la...Festa..!

Oggi, invece, è difficile che i nominativi arrivino da una mente superiore o dall'intellighenzia locale, i candidati si propongono da soli per un eccesso incontrollabile di presunzione.

Festa e Gengaro sono  l'esempio lampante di quanto potente possa essere la voglia di rappresentarsi a ogni costo, e certo non depone bene, se solo volessimo valutare il lavoro che serve per aiutare la città e non per fare affari.

Diventare sindaco é una di quelle jatture che sono esclusive della gente per bene, e a nostro avviso diventerebbe un lavoro improbo e difficile.

Nessuna vacanza, sempre sul pezzo che non finirebbe mai, giorno e notte, se la cosa pubblica fosse valutata correttamente.

I problemi infiniti creerebbero uno stato d'ansia profondo difficilmente risolvibile, invece la corsa a cui assistiamo racconta una visione diversa se non opposta.

Le difficoltà diventano marginali, l'esigenza dell'affare assume la priorità e alla fine ci ritroviamo con debiti irrisolti e casse vuote.

Nello specifico, una città abusata, famigerata per l'enorme massa di violenza, corruzione e frustrazione, derisa e sfruttata dai tanti furbissimi, che hanno lucrato inverecondamente.

RDM


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