Quali siano le ragioni che spingano i caporioni della sinistra allargata, a inventarsi nomi assolutamente estranei alla realtà avellinese, non è dato conoscere, o forse si..!
Dovrebbero imparare le dinamiche della macchina amministrativa, di una città priva di trasparenza, seguendo pedissequamente le indicazioni degli esperti di partito, ovviamente divergenti dalle esigenze della città.
I tempi si allungherebbero e non è detto che se ne verrebbe mai a capo, mentre un esperto che è stato sul pezzo in questa e nelle passate amministrazioni, sarebbe un valore aggiunto.
Purtroppo, però, il servizio al territorio non è prioritario per lor signori, loro evidentemente, amano mettere il cappello sui bottoni e poc'altro, perché il motto è sempre lo stesso:
la sofferenza della gente paga, il benessere no..!
Pertanto se il Comune dovesse restituire il denaro dell'Iva caricata indebitamente, sulla tassa dei rifiuti, provvederebbe Giangi a far diventare un tentato ladrocinio, in una forma di cortese vicinanza alle esigenze dell'utenza.
Quanti guarderebbero il sindaco con occhi amorevoli, perché li ha graziati..?
Mah, l'intelligenza è una qualità succube del sentimento, pronta a latitare appena entri in ballo la passione, proprio come é accaduto con il dottore Carlo Iannace, bravo a farsi campagna elettorale, favorendo i pazienti fraudolentemente, con denaro pubblico.
La sua fortuna è stato l'annullamento del peculato, altrimenti arrivava direttamente in galera, e sarebbe ritornato ai sei anni e forse più, d'inizio processo.
Ma gli (a)vellinesi da cazzisti quali sono, se ne fottono delle regole e della legge, se ledono i propri interessi di bottega, e continuano pertanto, a osannare un signore che è stato condannato a tre anni di reclusione, pena sospesa, e all'interdizione dai pubblici uffici.
RDM
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