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giovedì 15 febbraio 2024

Avellino: la stupidità mista al cazzismo, la fa da padrone..!

Da sinistra, Carlo Iannace e il Vescovo Arturo Aiello..!

Oltre undicimila firme per chiedere la grazia al Presidente Mattarella, per Carlo Iannace, condannato a tre anni e qualche mese di reclusione, oltre all'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.

A nostro avviso una mossa avventata, specialmente per la futilità della condanna, che certo non inficia la sopravvivenza della parsona già benestante di famiglia.

Il chirurgo del Moscati ha goduto molto, delle proprie prestazioni illegali e penalizzanti per il nosocomio che lo ospita, e quindi le tasche dei cittadini.

Il vecchio adagio cazzistico avellinese, non si smentisce mai, e il seguito che s'é formato dietro al Dottore, è la rappresentazione plastica dell'assioma.

Iannace passa per una bravissima persona che si è consumata nel fisico e nello spirito, per aiutare gli indigenti, i bisognosi, i sofferenti.

Il Chirurgo, invece, molto furbamente, ha evitato di prendere denaro dai propri pazienti, ai quali praticava liposuzioni o interventi estetici, facendoli passare per oncologici, evitando il peculato, ma truffando contemporaneamente ospedale e Stato, due volte.

L'imbroglio per le spese di camera operatoria, oltre alla sottrazione di pubblico servizio, per chi avesse realmente urgenza.

Iannace ha continuato imperterrito, nonostante i processi, a perpetrare l'imbroglio di cui tutti erano a conoscenza, esclusa la direzione, ovviamente, e non si capisce come mai. 

Il premio annuo per il gran numero di prestazioni, pari a duecentomila euro, lo intascava.

Il peculato era anche questo, diremmo, non c'era attività speculativa economica immediata, ma di certo successiva per la ricompenza destinata ai meriti di produzione, e conseguenziale ritorno elettorale.

Per cui, Eccellenza Marino, la Sua graziosa condiscendenza per Carlo Iannace, fa il paio con quella inconcepibile per Vitaliano Della Sala, il prete blasfemo delle due Madonne nel presepe.

Mah, viviamo il peggior periodo dal dopo guerra, perfino gli anni settanta degli attentati e delle Brigate Rosse, sono preferibili a questi.

Allora il bene e il male avevano almeno una linea di demarcazione ben evidente, oggi il peggio si annida nei meandri più nascosti delle coscienze, fuoriuscendo in ogni occasione, per  provocare seri danni esistenziali e di spiritualità, con l'immonda maschera di perbenismo e grande moralità.

RDM


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