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giovedì 22 febbraio 2024

Avellino: la città governata Festa, è arretrata di trent'anni..!



Siamo nell'epoca più anomala dai tempi di Sodoma, come allora il vizio dilaga generando un peccato originale di perversione, che diventa una religione a cui non è consentito ribellarsi.

Un ex fomentatore di violenza, il cantante Geolier, improvvisamente, non si capisce per quale incrocio astrale, diventa professore universitario, e potrà offrire la propria lectio magistralis alla Federico II di Napoli.

Ma non è niente al confronto con Big Mama, la cantante di Serino, che potrà spiegare all'Onu, si avete capito bene, alla sede delle Nazioni Unite di New York,

quale sia la formula per avere successo o meglio ancora, la visione giusta della vita, che possa aiutare a capire tutto quanto al momento, risulti difficile per le nostre piccole menti contadine.

Pensare che tanti giovani abbiano dovuto abbandonare il Paese, per poter sbarcare il lunario, dopo aver studiato a costo di grandi sacrifici, in quell'Università, lascia molto amaro in bocca.

Offendere l'Istituzione universitaria più antica del mondo, sorta nel XIII secolo, con la presenza di personaggi che abbiano inteso aggirare ogni regola umana del rispetto, per una goccia di facile consenso, abbinato al riguardo di quell'anomalia ricordata in epigrafe, è un'abiezione che grida vendetta.

La premessa vale andazzo, Avellino con Gianluca Festa al governo, è diventata il giullare nazionale, e con l'intervento alla Camera dei deputati di Michele Gubitosa, lo scorso martedì sera, si è posto finalmente, la pietra tombale su un'amministrazione che non sarebbe mai dovuta nascere.

Il piccolo sindaco Giangi, tremante come una foglia, ha provveduto nottetempo, a far pubblicare novantasei delibere nascoste, lasciando ancora da parte le restanti settantaquattro, che evidentemente, sono ancora più peccaminose delle altre.

Guarda caso, la mirabolante Eurochocolate di cui tesse le lodi a più non posso, non è presente fra le delibere pubblicate, e diventa veramente insopportabile, la complicità della maggioranza e a questo punto del Prefetto Paola Spena, mai attiva sulle molteplici denunce d'irregolarità amministrative comunali, presentate in Prefettura.

La trasparenza che avrebbe dovuto difendere Spena, non é una scelta discrezionale, ma il rispetto del dlgs 33 del 2013 che tutela il diritto di richiedere alle pubbliche amministrazioni, documenti, informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria.

Ma Giangi ormai da tanti mesi, riteneva di poter nascondere la moltitudine dei dati amministrativi, annichilendo il Consiglio comunale, nella sua interezzza.

La sicumera che ha sostenuto il sindaco fino all'altro ieri, è nata dalle coperture di cui si faceva forte;

i parlamentari regionali e nazionali, vedi Petracca o Rotondi, hanno sempre assecondato questo signore impomatato, sui generis, con la propria assenza dalle problematiche locali.

L'interesse è sorto solo ora che ci avviciniamo alla competizione elettorale di giugno, cento giorni circa alla raccolta del potere nel Capoluogo, e tutti questi mostri meritano l'indifferenza, che solo un popolo dgnitoso saprebbe mostrare.

RDM 




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