Un governo allineato agli ordini degli Usa, somatizza, deglutisce e metabolizza un atteggiamento contrario agli interessi del Paese, economicamente e per la sicurezza.
In altri tempi i responsabili sarebbero stati passati per le armi, con l'accusa di alto tradimento, nessuno fa mente locale sulla gravità delle politiche a danno degli Italiani, costretti a subire gli alti costi di sopravvivenza, mentre gli Usa lucrano sul nostro no alla Russia.
La perversione é diventata regola, il partito democratico avellinese in crisi di nervi, non capisce che le scelte delle candidature, si facciano secondo i numeri morali e attitudinali del prescelto, non sulla capacità di portare voti e anche clientela, che vale distanza abissale dagli interessi della città.
I nomi ultimi che fanno capo a Ambrosone, Gubitosa e Iandolo, sono la libera espressione di chi non vuole vincere.
I tre menzionati, non hanno mai fornito indizi conseguenziali, e forse una volta tanto, inviare un vero segnale per il cambiamento delle annose strategie, potrebbe fare la differenza.
Enza Ambrosone ha dei trascorsi opinabili, e non conosciamo se il processo che l'ha vista imputata nel caso Cgs al Nucleo industriale per truffa ai danni dello Stato, resti ancora in essere, o abbia avuto un esito.
Michele Gubitosa, invece, è un imprenditore partito direttamente quale deputato, senza avere la minima conoscenza di come si gestisca la cosa pubblica nelle realtà locali, e d'altronde, non l'abbiamo mai visto sulle barricate, per sostenere le ragioni delle tante problematiche avellinesi.
Troviamo a questo punto, davvero incomprensibile che due cavalli di razza, quali sono i due Nicola per antonomasia, Giordano e Poppa, non entrino nel novero delle candidature più importanti.
Nicola Giordano è una risorsa incontrovertibile, diremmo, e le sue peculiarità le abbiamo più volte descritte, colpiti dall'autorevolezza delle denunce, insieme a una conoscenza intima delle vicende comunali.L'altro candidato che farebbe storcere il naso a gente come Festa, è Nicola Poppa, un autentico combattente che conosciamo per la fede che ripone nella politica, e nelle idee di profonda rottura che ci è capitato di apprezzare, nelle discussioni di ricerca per la valorizzazione della città.
Dimenticare la qualità per fare spazio alle proprie esigenze di potere, è il sintomo che contraddistingue le vecchie gestioni da potentati per capibastone, e il nuovo Pd, gestito da Nello Pizza, ha il dovere di cancellare con una riga netta e decisa, ogni riferimento a chi ci ha costretti a un'infinita marginalità, che Festa ha reso ancora più esasperante.
RDM
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