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venerdì 5 gennaio 2024

Avellino: una destra distrutta sarà fagocitata dalla sinistra...!

Benedetto De Maio e Vincenzo Ciampi, un passaggio di consegne di buon auspicio..!

Purtroppo la solita solfa delo stare in mezzo alla gente, vale quanto sarò il sindaco di tutti, e il buon Benedetto De Maio alla prima uscita, si è manifestato alla stregua del cazzaro per eccellenza.

Festa sta in mezzo alla gente, e guai se glielo impedissero, potrebbe arrivare a una crisi di nervi, la piazza è il primo palcoscenico mattutino, e gli ammiccamenti, gli atteggiamenti guastoneschi e gigioneschi, sono la fonte d'energia che gli servono per controllare il proprio ego.

E allora il bravo avvocato penalista, dovrebbe incominciare a prendere qualche lezione comportamentale per evitare ovvietà, che alla fine non deporrebbero in favore del candidato Pd.

Vincenzo Ciampi intanto, nell'accoglierlo ai banchetti del Corso, ha centrato il problema del candidato per la destra, nel caso Rino Genovese, che senza pudore con quella spregiudicatezza che contraddistingue un agglomerato di anime belle e cazziste,  sarà la perfetta testa di legno da mandare allo sbaraglio.

Finché la cosiddetta destra si servirà di gente come Gianfranco Rotondi e di ibridi, che cambiano casacca meglio di Arturo Brachetti, sarà difficile che possa attecchire stabilmente in una città da sempre assoggettata alla sinistra.

Ciampi ha voluto tradurre il civismo di Festa che si asservirà ai voti di Rotondi, il quale poi, dovrà dimostrare di poterli gestire a piacimento, cosa di cui non siamo certi.

Il sindaco alla fine, pagherà quella mancata politica del fare, perché, e parliamo di autismo, non sempre si può fottersene delle persone e continuare a utilizzarle nelle urne.

L'insolente menefreghismo dimostrato, per la sofferenza di famiglie e ragazzi fortemente defraudati della propria indipendenza fisica e psichica, non deve essere sottovalutato.

Chi non provi emozione dinanzi ai drammi, non potrà mai essere un riferimento per la Comunità che comunque dovrà riprendere la propria dimensione, nonostante la potente vena cazzista che la fa da padrone.

La calma flemmatica di De Maio, contrasta in modo esponenziale, le disastose e incontrollate dinamiche festiane, e se aggiungiamo serietà e professionalità che potrebbe portare al Comune, non c'è partita.

La parte peggiore di un sindaco privo di esperienza della Cosa pubblica, potrebbe derivare dalle ingerenze non richieste, di maestrini pronti ad aiutare, purtroppo con il secondo fine del controllo.

RDM


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