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mercoledì 10 gennaio 2024

Avellino: è regola ormai consolidata: non abbiamo diritto a un sindaco che la ami..!

È una legge di natura, l'auccielli s'anna accocchià...!

L'azione di governo di Giorgia Meloni a nostro avviso, è stata deleteria per il Paese, che ha subito un primo ministro incapace e obnubilato dalla propria arroganza.

Una piccola donna del sobborgo romano, che si è trovata per un incrocio astrale, o più semplicemente per un'alternativa di incapaci che ha portato l'Italia a un passo dal baratro, ad arrivare sul gradino più alto di Palazzo Chigi.

Lasciando da parte i risultati dopo diciotto mesi di politica interna ed estera, che sono sotto gli occhi di tutti, Gnogna sò tutto io ha trasmesso il nullismo tracotante che la contraddistingue, alla base diffusa sui territori.

Avellino, in particolare, si è ritrovata ad avere un vecchio desaparecido miracolato da Berlusconi, lontano dalle vicende locali da oltre trent'anni, a decidere il proprio futuro.

Gianfranco Rotondi insieme a pochi rappresentanti di se stessi, hanno scelto di non scegliere e lasciare la cose come stanno, visto che a loro avviso Giangi il festaiolo è un grande apparatore, che poi si fermi ai palchi e alle lucine, non conta, tanto l'elettore è stupido, e non se ne accorge.

     Un governo tutto da piangere: Minnie Donzelli..!

Il pregresso, le anomalie, gli abusi, le discordanze e le prevaricazioni di cui speriamo la Procura abbia preso qualche nota, non sono rilevanti, secondo Rotondi e i suoi pari.

Vincere ad Avellino anche se portati a traino dal re dei mistificatori, non ha prezzo per entrambi i Gian..

Uno come sappiamo, non può lasciare diecimila euro di stipendio, tante cambiali sospese e la gallina dalle uova d'oro che gli dà potere e grandi ritorni.

L'altro, invece, si sta giocando il futuro parlamentare che gli ha regalato la pagnotta per tanti anni, senza aver mai battuto un colpo degno di nota.

La morte del proprio mecenate, il Cavaliere, ha messo fine all'avventura vissuta da trent'anni, tra una leccatina e un'altra, e ora, senza un papà e un seguito, non avrebbe speranze.

Quindi Festa, fosse anche il diavolo, va benissimo, e Rino Genovese o un altro da sacrificare, sono problemi marginali, tanto andando al ballottaggio, vincerebbe anche dopo aver perso.

RDM


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