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giovedì 21 dicembre 2023

Avellino: tutto purché si sbagli...!


Nicola Giordano, Nello Pizza e Maurizio Petracca..!

Alla fine il topolino del Partito Democratico, è stato partorito da una collinetta sgangherata pregna di divisioni e asti, utili solo a far vincere Festa a quattro mani.

Le vicende dell'amministrazione, fatte di sprechi, insensibilità alle dinamiche delle sofferenze, e assoluta assenza dalle soluzioni di problemi atavici, sono state nascoste dalle luci e dai palcoscenici.

Piccole menti deboli, sono rimaste impressionate da quanto costruisse la farfalla con i soldi dei cittadini, mentre tante altre, quelle pensanti, sono seriamente incazzate con l'attore sempre in scena.

Purtroppo l'avvocato De Maio non crediamo possa avere l'immagine e la forza carismatica utile al superamento della prova elettorale.

   Benedetto De Maio

Il personaggio che conosciamo e rispettiamo per serietà e professionalità, non entrerà, a nostro avviso, nelle logiche dell'elettore che cerca il viso conosciuto, magari avvezzo alla cosa pubblica municipale.

Nicola Giordano, invece, poteva essere un candidato temibile, perché abituato da anni ad amministrare, e fine conoscitore dei trucchi e delle trappole degli uffici.

L'ingegnere, da tecnico specializzato nell'edilizia, è stato una spina nel fianco per gli amministratori che si sono succeduti da una quindicina d'anni a questa parte, ricoprendo anche la carica di assessore alla riqualificazione urbana e ai fondi europei, nel 2018.

Un vero animale politico boicottato chissà perché, quali le ragioni o le strategie che hanno portato alla scelta di un neofita, ma legale di Cipriano, che dovrà per forza, se eletto, soggiacere al buon cuore dei vecchi volponi che dirigono uffici e assessorati, non è dato sapere.

Mah, i partiti sono diventati la nonscienza dei problemi, e quelli locali hanno parvenze virtuali, ormai abulici sui patimenti del territorio, attenti solo a ottenere il potere fine a se stesso.

Poi, caschi il mondo, si aprano le strade, straripino i fiumi, questo è il mio passo, e non ce ne può fregar di meno.

Avellino purtroppo non riesce ad affrancarsi dalla propria coscienza attenta ai personalismi, ignara del significato della parola Comunità, si vende per quel piatto di lentiichie di dorotea memoria.

Volere o no, gli uomini sono sempre gli stessi, piccole anime incapaci di una passione gestionale, ripetono pedissequamente gli insegnamenti di una classe dirigente, attenta allo sfruttamento e alla prevaricazione prevaricante, e nulla in più.

RDM


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