L'avvocato Benedetto Vittorio De Maio non ci pare abbia ben presente il significato di una candidtura orchestrata da un partito, ma se invece, avesse chiaro che dovrà fare il soldatino, la dichiarazione circa un'autonomia gestionale, depone male per la sua onestà intellettuale.
Aspettiamo qualche presa di posizione da parte del professionista, che ci faccia comprendere con chiarezza quale sarebbe il proprio programma di lavoro, e quale sia la conoscenza delle anomalie che hanno di fatto, creato negli anni lo status quo, di una città che ha voluto cimentarsi nella derescita e mai in un progetto.
Un ex pluri consigliere ha raccontato che Nicola Giordano non era proponibile per il carattere deciso che lo rende antipatico.
Certo, chiunque sia essere pensante e difficile da controllare, non rende felice chi abbia uno spirito prevaricatore, e poi se troppo preparato, sarebbe capace di agire senza ingerenze estranee.
Lo intuiamo, una politica figlia dei De Mita e Mancino, ancora fedele agli insegnamenti dei due professori, incapace di affrancarsi per quella penuria di pensiero che l'ex segretario Dc menzionava spesso, non ha nulla di meglio da proporre.
Purtroppo questa è una provincia malata che si attesta su dinamiche sperimentate da altri, e tutto quanto nasca è già con un piede nella fossa dell'oblio.
Ovviamente chiedere a Gianfranco Rotondi diventerebbe un inutile pleonasmo, conoscendo il personaggio oggi mani e piedi di proprietà meloniana, ma Gubitosa potrebbe almeno illuminarci.
Dove vanno ogni notte, passando per i cieli irpini, gli aerei da combattimento, chi li autorizza, quanto stiamo spendendo oltre le armi che forniamo al comico ukraino, mentre la gente soffre una povertà feroce di cui questo governo prima o poi dovrà risponderne..?
Come passano il tempo, a parte le frequentazioni televisive che appagano lo spropositato ego, questi parlamentari, qual è l'interesse quotidiano, a parte godere lo stato sociale mai meritato..?
Mah, alla fine ci rendiamo conto che dovunque ci si giri, troviamo una miseria culturale e umana, da cui sarebbe difficile trarre vantaggi pubblici.
E infatti, troviamo un vice sindaco, Laura Nargi, che cerca di ergersi a prima donna della giunta, offuscando la pugliese Barbara Politi, che le fa ombra ormai da tempo.
E la gara a riferire puttanate agli (a)vellinesi, ha come argomento la descrizione della storia, espressa da una moltitudine di opere di cui nessuno conosca l'esistenza.
Siamo basiti dinanzi a tanta faccia tosta, attestarsi su una descrittiva falsa, atta a impressionare per omologare il nulla, raccontando fandonie, é l'ultima pantomima di un'amministrazione senza futuro.
RDM
Nessun commento:
Posta un commento