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giovedì 28 dicembre 2023

Avellino: restiamo in attesa della "chiusura in bellezza" con fuochi e botti, per un disdoro tutto nostro..!

Massimo Passaro..!

Il Movimento Cinque Stelle nostrano, fa il paio con le distrazioni interne del Partito Democratico che dopo tanto starnazzare, alla fine ha scelto di non scegliere.

Le rimostranze della base del movimento contiano, ormai sono leggenda, solo poche volte sono riusciti a mettersi d'accordo con il nazionale, che arrogantemente finge di dimenticare da dove sia partito l'intero ambaradan.

Governare Avellino diventa il mistero festiano, solo lui ha capito come vadano trattati gli idioti: 

lucine, alcool e cantanti, a spese della città, che impressionano quella fronda avellinese formata da cafoname e proseliti della filosofia cazzista.

Palchi giganteschi inondano la Piazza di una volgare teppaglia, che gode seduta sulle macerie di un territorio offeso e abusato, sintesi della frantumazione di una Comunità cieca e sorda alle grida d'aiuto che si alzano da più parti.

I bus prendono fuoco, la filovia viene soccorsa e trasportata via su un camion, le vie sono segregate da recinzioni frettolose, che servano a dirimere lo sconcerto che un'amministrazione affarista, ha provocato in quei cittadini attenti capaci di fare due più due.

Avellino è la città delle contraddizioni, amante del forestiero e forte assertore del nemo propheta in patria, e infatti viene emarginato chi potrebbe portare un'aria di novità, additivata da un profondo amore per la città.

Massimo Passaro insieme a Nicola Giordano, erano le scelte giuste per una candidatura a sindaco.

Il primo per la conoscenza dei problemi che evidenzia giorno per giorno da anni, senza ritorno o interesse privato, se non per un sano rispetto della gente.

Il secondo per aver calcato da decenni le aree comunali ricoprendo vari incarichi nelle commissioni e da assessore.

Attento lettore delle dinamiche amministrative, Giordano ha dimostrato più volte con i fatti le sproprorzioni gestionali, volte spesso a interessi privati e difficilmente a quelli pubblici.

Insomma, il Capoluogo non si smentisce, ancora una volta Sant'Agostino aveva ragione quando raccontava di come l'uomo dia importanza al fatuo e poco o niente, a ciò che conta.

Avellino è diventata bella, secondo gli imbecilli che si beano di luci e putipu, ma una volta cessati i bagliori degli scintillii, ritornerà l'immagine triste e spenta, di un territorio vuoto, mal gestito e privo di ogni attrattiva.

RDM

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