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mercoledì 27 dicembre 2023

Avellino: persistere nell'errore, la prerogativa di una genia politica da dimenticare..!


Pasquale Giuditta..!


Ma che meraviglia, avevamo appena scritto di Michele Gubitosa quale assente ingiustificato dalle piazze irpine, ed ecco che fenomeni extraterrestri vorrebbero candidarlo sindaco alle prossime elezioni amministrative.

Beh, sarebbe difficile che il deputato scegliesse di dimettersi, per assumere la carica di sindaco in un paesucolo alla canna del gas.

Inoltre dovrebbe cercare di porre rimedio alle enormi dilapidazioni, senza averne donde: 

trovarsi improvvisamente a confrontarsi con delibere, commissioni e uffici, richiede un apprendistato che dura anni, salvo mettersi nelle mani di qualcuno e diventare un robottino.

Giuseppe Gargani, invece, dall'alto della propria esperienza cinquantenaria di antico politico di un'Italia difficile, in cui era richiesta una forte dose neuronale, non ha certo sbagliato indicando Pasquale Giuditta, ex sindaco di Summonte, ex parlamentare e segretario di Ciriraco De Mita e quindi del cognato, Clemente Mastella.

Il pedigree attesta la certezza del cavallo di razza, capace e volitivo, Giuditta ha reso Summonte un riferimento culturale, nonostante la scarsezza di materiale a disposizione.

Persona perbene, a quanto si sa, potrebbe portare un'aria nuova e interessante per Avellino, dotando la città di quel patrimonio intellettuale estinto che farebbe da attrattiva vera, cancellando per sempre la politica delle luci, dei cantanti e delle televisioni.

Nascere e morire in un sol colpo, è il fatuo che colpisce gli spiriti molli incapaci di un pensiero, a cui l'attrazione dell'effimero provoca finalmente qualche orgasmo ormai dimenticato.

Il Natale festeggiato a colpi d'alcool e inquinamento acustico, é la costante dell'Avellino enjoi, che speriamo possa scomparire insieme all'orda amministrativa che l'ha concepito.

La parola d'ordine instaurata è eccedere, andare oltre, alla faccia del rispetto degli altri, delle regole e della legalità.

Un Comune assente sulle problematiche della sicurezza, permissivo dell'illecito dovrà pagare nelle urne, e le incompiute atte a gettare fumo negli occhi sono buone per i deficienti, la gente normale non le digerisce.

Perfino il parroco del Rosario, don Giovanni Matera, è uscito sul sagrato per denunciare l'insopportabile orgia che ha reso il Natale un bivacco di ubriaconi, e volgari sporcaccioni incontinenti.

Una città allo sbando che confonde il serio con il faceto, non ha futuro, e sperare sul partito democratico, perché questa volta possa dare un segnale diverso da quanto abbia realizzato negli ultimi anni, è diventato pura utopia.

Dopo aver perso le ultime due competizioni comunali, s'appresta a perdere la terza per abbandono: 

l'avvocato De Maio non appare il candidato della riscossa, e persistere negli errori diventa diabolico.

Sconosciuto alla gente, mai interessato alle vicende cittadine e privo di alcuna esperienza amministrativa, resterebbe prigioniero delle logiche degli uffici comunali o di qualche suggeritore interessato.

Ma d'altronde, come avremmo potuto consolidare gli ultimi posti nelle classifiche nazionali per invivibilità, se avessimo avuto gente seria nelle stanze che contano..?

RDM


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