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lunedì 4 dicembre 2023

Avellino, come avviene al Paese, non si può salvare se la rappresentanza è sempre formata dal peggio..!

Lo Stadio Partenio, la penultima marchetta importante che precede la Grande srl: 
Nicola Giordano ha evidenziato più volte, le ombre di un progetto inutile e deleterio..!

Vogliamo fermarci un attimo a valutare l'amministrazione che sta per scadere, e non possiamo esimerci da alcune considerazioni che sinteticamente, raccontano questi ultimi anni gestiti da un sindaco che ha nostro avviso, ha scambiato la funzione che sta ricoprendo con quella dei Podestà di una volta.

L'emergenza per la mancanza di sicurezza, ormai è diventata la normalità, le aggressioni sono all'ordine del giorno, finanche con metodo camorristico.

I due sulla moto, in pieno Centro e a mattino inoltrato, che hanno aggredito l'imprenditore per rubargli la borsa con il denaro da depositare in banca, sono l'ultimo episodio allarmante, che s'impone in netta contrapposizione alla volgare visione enjoi che questo sindaco ha inteso propinarci, fin dal primo giorno dell'insediamento.

Purtroppo per lui, la realtà non cambia con un racconto malato del film che giri nella testa, Avellino da isola felice è scivolata nell'incubo più profondo.

Nicola Giordano è rimasto da solo a difendere il fortino, ma le denunce e le interviste feroci, non riescono a fermare il mare di menzogna che fa da corollario a una gestione che ci sarebbe piaciuto avesse messo almeno in Consiglio, le carte in tavola.

Le delibere non vengono pubblicizzate, mentre la delegittimazione della Procura, come ha dichiarato Giordano, procede imperterrita senza interruzioni di continuità.

Il sindaco, a suo dire, conosce quanto accada negli uffici giudiziari che dovrebbero decidere fatti non certo alla mercé di Festa, ma pare che tutto passi in cavalleria, addirittura l'utilizzo dei fondi d'emergenza, per le paturnie festaiole di un capo dell'amministrazione avellinese, privo di scrupoli.

E la gravità di tutto questo la leggiamo nei comportamenti dei consiglieri di maggioranza e d'opposizione, fatto salvo Nicola Giordano, e Dino Preziosi a fasi alterne, insieme a Iandolo.

Se il Consiglio avesse avuto la dignità della propria funzione di rappresentanza dei cittadini, avrebbe fatto fuoco e fiamme contro un primo cittadino padre padrone, invece gli ha tenuto il sacco, spingendolo perfino oltre a quanto avrebbe combinato con un freno istituzionale.

RDM



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