Le pagelle valutative ai magistrati sono una gran cosa anche se avremmo preferito l'inserimento di un controllo psichico periodico, come sarebbe bene per chiunque operi avendo la responsabilità della vita delle persone.
Lasciare il cittadino nelle mani di una magistratura che legge il Diritto e lo interpreta, non si preoccupa dei tempi che gli attori sopportino per la lungaggine dei processi, e nè del denaro pubblico sprecato, è un'aberrazione istituzionale che va corretta.
E né si può dare ascolto agli strenui difensori alla Travaglio, che indicano nella pavidità del funzionario pubblico, un atteggiamento meno risoluto, temendo ritorsioni nel caso di un errore.
Embè, questo sarebbe un bene in un universo di immunità, che regali al giudice la facoltà di qualunque castroneria, senza tema di ripercussioni.
Infatti, si eviterebbe l'intollerabile strafottenza dinanzi ai propri errori, anche quelli più marchiani coperti con sentenze insulse e cervellotiche.
Tutti rispondono del proprio operato, qualsiasi lavoratore, e proprio il timore di sbagliare, porta a valutare le proprie azioni anche da un profilo giudiziario atto a smussare eventuali eccessi entusiastici..!
Insomma in questo modo la speranza di un giudizio equidistante dalle tentazioni, avrebbe senso e il detto che le le cause si possano anche vincere, dettato dall'eccesso interpretativo giudiziario, avrebbe meno opportunità d'esistere.
E il sindaco che s'incaponisca nel voler portare avanti una strategia di potere, penalizzando il diritto immanente alla giustizia di chi soffra, non potrebbe più sfangarla appellandosi alle esegesi della legge, da cui tanti traggono ignobili benefici.
RDM
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