L'entusiasmo per le vittorie calcistiche dell'Avellino, supera, anzi, annichilisce lo sfregio annoso ai servizi e delle incompiute.
Un'educazione alla violenza e alla prevaricazione, come riscontrano gli insegnanti di alcune classi scolastiche avellinesi, è stata omologata più che mai in questi quattro anni di Festa.
Violenza è il mancato rispetto della legge, delle persone, delle regole, e il sindaco con le sue strisce arcobaleno e la strafottenza dinanzi alle multe ricevute, ne è diventato l'emblema.
Ogni giorno scriviamo di questo personaggio sui generis baciato dalla fortuna che dopo anni di stranezze, riesce ancora a stare fuori dalle attenzioni della Procura.
Ormai sono tante e tali che non sappiamo descrivere la trasandatezza di questa amministrazione che fra maggioranza e opposizione si equilibra.
Dino Preziosi e Ettore Iacovacci ogni tanto escono alla ribalta, le ovvietà che ribadiscono in conferenza stampa le ha già evidenziate Nicola Giordano e forse perfino qualche altro consigliere, ma quel che non capiamo come si possa permettere al sindaco la reiterazione delle azioni.
Non basta una conferenza episodica, e ci rivolgiamo specialmente a Preziosi che ha oltre alle capacità intellettive e intellettuali, anche una cospicua disponibilità finanziaria.
Ebbene, avremmo apprezzato che il buon Dino avesse speso qualche euro per acquistare pagine di giornali e spazi televisivi, oltre a tappezzare ogni cantone con manifesti di denuncia.
Purtroppo non è andata così, e le passeggiate in Procura hanno bisogno di tempi lunghi e farraginosi, invece il ludibrio avrebbe certo creato un clima fastidioso per l'attore.
Forse avrebbe evitato di condurci in un ulteriore squilibrio economico, riempiendoci di ridicolo oltre che odio istituzionale da parte della Regione.
RDM
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