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sabato 30 settembre 2023

Avellino: un incapace pieno di sé al potere, è la peggiore jattura che ci potesse capitare..!

La genialata ultima della preziosa mente di Gianluchino: restringere le corsie e metterci di tutto, attendiamo il pattinaggio e i cavallucci a pedali..!

C'è un'idiosincrasia galoppante, che non permette all'uomo di sport di Piazza del Popolo di capire come si vada in bicicletta, e a parte l'ignoranza della legge che stabilisce le caratteristiche di una pista ciclabile, razionalmente, ci voleva tanto per capire che fosse impossibile realizzarla..?

È un delirio continuo, e nel momento in cui il re delle periferie, delle feste, delle Ztl...e chissà di cos'altro, agisce, il dramma è sicuro..!

La prima ciclabile arrivò sulle pagine dei media nazionali e mai ha chiesto almeno scusa, era il mondo che non riusciva a capire le sue intuizioni, poi ha iniziato un programma di nolo delle bici riuscendo a ottenere la sparizione dei mezzi di trasporto.

Ormai siamo spesso d'interesse nazionale, e sempre per negatività: 

tra pronto soccorso, liste d'attesa e bestialità nei comportamenti dei sanitari al Moscati, anagrafe digitale arrivata con due anni di ritardo rispetto agli altri capoluoghi italiani, il tunnel...non ne usciamo..!

Ma lo Stadio da sessanta milioni, per una squadretta di serie C che a stento riesca a mantenersi nella terza categoria, racconta un imbroglio, almeno morale, difficile da sopportare.

Ovviamente il tutto funziona da marchetta per l'amico D'Agostino, e perfino la localizzazione deve essere a favore del Sotomayor di Montefalcione.

Il campo sportivo attuale dell'Avellino, è funzionale alla tipologia del campionato e della cittadina di provincia che rappresentiamo, e voler approfittare della benevolenza di questa amministrazione, intervenendo presso il Credito Sportivo, per poi farci trovare un debito maestoso, com'è accaduto con la piscina comunale, non sarebbe una previsione peregrina.

Angelo Antonio D'Agostino ci è noto per essere uno che non paga i canoni al Partenio da anni, e perfino le tasse all'agenzia delle Entrate.

Pertanto non ci pare, al netto delle esperienze pregresse e presenti, che questa dello Stadio sia un affarone per la città, come niente di quanto abbia fatto Festa in questi anni.

Almeno avessero pensato di delocalizzare la struttura in periferia,  per alleggerire traffico e aumentare la sicurezza:

niente di tutto questo, come per le tragedie alle politiche sociali, degli alloggi o degli autistici, per Festa conta il tornaconto, e la città serve solo a questo.

RDM

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