Ma è possibile che nel 2023 possa esistere un poligono di tiro all'aperto, che diffonda le proprie note di morte, forti nell'aria che circonda quartieri interi di una città..?
Beh, ad Avellino accade anche questo, non ci facciamo mancare nulla, perfino un sindaco cafone che s'interponga tra campo visivo e telecamere di Sky Tv, causando l'ira di tanti tifosi italiani che hanno pagato per assistere alla partita da casa.
Ma l'attore consumato la vede diversamente, per lui tutto è pubblicità, fidando nella scarsa capienza neuronale della propria tifoseria.
Dopo il sogno di quest'estate, dopo la rinascita virtuale, esiste la realtà, e le morti sono due, due suicidi per quel male di vita che percorre funestamente le stesse strade che idioti compiacenti, scambiavano per una trasformazione radicale quasi magica, permessa da quattro cantanti.
Una città ormai sull'orlo del collasso neurologico, oltre che economico, avrebbe avuto urgenza, come scriviamo da tempo, di un'altra visione del quotidiano, fatta di politiche sociali e centri d'ascolto.
Intervenire in situazioni di disagio ed emarginazione, attraverso la prevenzione, il sostegno e il recupero, doveva essere la priorità di questa amministrazione che occupa una postazione preoccupante della scena tragica nel Paese.
Insomma, dobbiamo solo sperare che finalmente la città metta un riga su questi ultimi anni, promettendosi di aspirare ad altro, cercando di dimenticare le figuracce in cui ci ha avvolto un istrione della peggiore specie.
E spendere 125 mila euro per depositare gli atti, favorendo chissà chi, distruggere il lavoro amministrativo, allontanando le stanze degli archivi e la macchina gestionale, è l'ultima castroneria che nessuno contrasta, un delirio.
Regaliamo il Comune all'Università di Salerno che manterrà la denominazione, e paghiamo per poterla sostenere distruggendo ogni capacità funzionale all'attività comunale:
qualcuno sa come definire l'operato da fuori di testa, di questa macchietta camuffata da sindaco..?
RDM
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