Un sindaco così, manco nei fumetti, un buffone che si pavoneggia tra i grandi eventi dell'assessore ubriaco, le zone destinate all'impazzimento dei residenti con alcool, schiamazzi, vomiti, blocco della circolazione pedonale, e fuochi d'artificio.
I suicidi a ripetizione ormai un giorno si e uno no, manco smuovono i neuroni di Festa, e la diabolicità di un ospedale allo sbando, privo di tutto e in special modo d'umanità, nulla possono dinanzi al lanciatissimo cartellone estivo costato soldi utili alle politiche sociali, oggi più che mai..!
Avellino è la città dell'ignoranza e del cazzismo, altro che le stronzate che s'inventa Gianluchino con il suo libro delle meraviglie, e se questo signore sempre sorridente e pronto a qualsiasi entrata in palcoscenico, avesse pensato per un solo momento alla sofferenza della gente, forse avrebbe dimostrato che sotto sotto, una parvenza di dignità sarebbe potuta esistere.
Spieghiamo ancora una volta che il sindaco è la massima autorità sanitaria territoriale:
Anche se la gestione della salute con il d.lgs 502 del 1992 è stata affidata ai Dg delle aziende Unità Sanitarie Locali, resta sempre il fatto che il sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio.
Il consiglio comunale condivide questa responsabilità.
Occorre pertanto che il sindaco svolga il ruolo di garante dei cittadini nei confronti dell'azienda sanitaria sollecitando, ove necessario, il rispetto dei diritti alla salute della comunità.
È importante anche che i sindaci si attivino sul funzionamento dei servizi dell'azienda sanitaria e in particolare sul rispetto dei Livelli Essenziali d'Assistenza e per chiedere il rispetto del normale grado delle attività, dei servizi, delle prestazioni, delle liste d'attesa... che il Servizio Sanitario Nazionale deve erogare a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un biglietto indipendentemente dal reddito e dalla residenza.
Ma il piccolo amministratore per caso, ha capito che fare il sindaco sia ben altro, come per esempio una traslitterazione della grafia originale determinante i doveri di un primo cittadino.
Il campo di calcio per D'Agostino, l'azienda di spazzamento per De Vizia, la svendita degli alberi, gli assessorati e qualche incarico qui e là, hanno fatto si che il malcontento e la disperazione crescessero, fino ad arrivare ai gesti estremi che riportiamo ogni giorno.
Già, diranno gli idioti che non riescono a guardare oltre il proprio naso, e che c'entra il sindaco, senza capire per scarsezza di materia grigia, e l'ovvio diventa difficile da assimilare.
I servizi sociali inesistenti, avrebbero saputo prendere in carico i soggetti a rischio, quelle persone che per una ragione o un'altra, non ultima la scomparsa di quella minima misura economica di decoro verso se stessi e i propri cari, non hanno trovato più la forza di continuare a trascinarsi, senza una luce, una speranza.
RDM
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