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lunedì 21 agosto 2023

Avellino, il teatro di un narcisista patologico che non si misura e né tentano di fermare..!


Festa: siamo grandissimi, e il meglio deve ancora venire..!

Gli elettori di Gianluca Festa sono meravigliosi, a parte quelli che hanno barattato qualcosa e aggrappandosi agli specchi, cercano di dare un significato alla propria vergogna, inventandosi qualche ragione più o meno credibile, il resto ha un livello intellettivo al di sotto della media.

E non sono offese gratuite, infatti non facciamo nomi, ma la constatazione che le varie interpretazioni dell'attività amministrativa, abbiano il piglio dell'idiota che scambia il divertimento sfrenato e qualche scritta cafona, quale grande rivoluzione culturale.

Evidentemente il sindaco conosce bene i propri polli o molto semplicisticamente si ritrova in quelle costose scelte ludiche, che hanno fatto incazzare i poveri, gli anziani, gli invalidi e chiunque aspettasse un aiuto dal Comune .

Siccome la tifoseria è fatta di questi geni poco scolarizzati o con ridotti processi cognitivi, la difesa ripetitiva è perché non lo fate voi se siete così bravi.

I poverini immaginano che esistano delle figure sociali che possano ricoprire a mò di commissari, il ruolo del sindaco, magari esautorandolo.

E sarebbe già un risultato, purtroppo però, l'ignoranza caprina che li contraddistingue, non gli consente di avere tali elucubrazioni, e la battuta resta fine a se stessa.

Molti giornali hanno riportato idee e considerazioni circa l'identità di una cittadina di provincia qual è Avellino. 

E la voglia cafona e senza futuro secondo qualsiasi visione matura, di voler emulare Brcellona una città trenta volte più grande, con una storia di arte e architettura da studiare negli Atenei mondiali, racconta la pochezza di un pensiero malato, anzi enjoi..!

Baciata dal mare e costruita intorno alle ramblas, strade immense, per larghezza e dimensione, insieme ad Amsterdam la capitale olandese che ha fermato il cervello di Festa, dovevano essere il riferimento della crescita. 

Molto più prosaicamente, avvertita la carenza di canali con case a forma di capanna affacciate, e il restringimento criminale delle poche arterie che circondano il Capoluogo, siamo diventati summer fest, città della cultura, della tradizione...e tant'altro a piacere, basta scriverlo secondo il fenomeno di Piazza del popolo.

La chiusura proditoria del Corso, ha reso la circolazione difficile, e il bravo emulatore delle ramblas spagnole ha provveduto a peggiorare esponenzialmente il tutto con dei cordoli che non servono a nulla, se non a ingolfare il traffico.

Insomma, la città che vuole Gianluca Festa è fatta di giochi, feste e fuochi d'atificio, grande intuizione per migliorare la nostra classifica di inquinatori.

Mentre i servizi che si offrono sono le Ztl che non intitolano varchi, ma si palesano improvvisamente, nella percorrenza di una via, per metà libera e metà impedita...sic..!

Una di quelle idee cervellotiche che ci rendono la città di Festa, altro che le cazzate che scrive, e il palcoscenico che si è costruito con i soldi pubblici, sparirà appena spenti i riflettori e le lucine su quei pali che esistevano così come sono, già cento anni fa.

La Dogana resta ferma al palo anche stavolta, il responsabile del procedimento D'Agostino, nomen omen, ha recettat'i fierri e ha salutato, gli alloggi e le periferie sono al punto di sempre, e tutti i cantieri aperti, o sono fermi o procedono col passo del gambero...forse rosso... 

La pavimentazione di pochi metri quadri al Castello, per esempio, sono quattro anni che è iniziata: 

in Giappone avrebbero costruito due grattacieli da cento piani ognuno..!

RDM


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