Gli elettori di Gianluca Festa sono meravigliosi, a parte quelli che hanno barattato qualcosa e aggrappandosi agli specchi, cercano di dare un significato alla propria vergogna, inventandosi qualche ragione più o meno credibile, il resto ha un livello intellettivo al di sotto della media.
E non sono offese gratuite, infatti non facciamo nomi, ma la constatazione che le varie interpretazioni dell'attività amministrativa, abbiano il piglio dell'idiota che scambia il divertimento sfrenato e qualche scritta cafona, quale grande rivoluzione culturale.
Evidentemente il sindaco conosce bene i propri polli o molto semplicisticamente si ritrova in quelle costose scelte ludiche, che hanno fatto incazzare i poveri, gli anziani, gli invalidi e chiunque aspettasse un aiuto dal Comune .
Siccome la tifoseria è fatta di questi geni poco scolarizzati o con ridotti processi cognitivi, la difesa ripetitiva è perché non lo fate voi se siete così bravi.
I poverini immaginano che esistano delle figure sociali che possano ricoprire a mò di commissari, il ruolo del sindaco, magari esautorandolo.
E sarebbe già un risultato, purtroppo però, l'ignoranza caprina che li contraddistingue, non gli consente di avere tali elucubrazioni, e la battuta resta fine a se stessa.
Molti giornali hanno riportato idee e considerazioni circa l'identità di una cittadina di provincia qual è Avellino.
E la voglia cafona e senza futuro secondo qualsiasi visione matura, di voler emulare Brcellona una città trenta volte più grande, con una storia di arte e architettura da studiare negli Atenei mondiali, racconta la pochezza di un pensiero malato, anzi enjoi..!
Baciata dal mare e costruita intorno alle ramblas, strade immense, per larghezza e dimensione, insieme ad Amsterdam la capitale olandese che ha fermato il cervello di Festa, dovevano essere il riferimento della crescita.
Molto più prosaicamente, avvertita la carenza di canali con case a forma di capanna affacciate, e il restringimento criminale delle poche arterie che circondano il Capoluogo, siamo diventati summer fest, città della cultura, della tradizione...e tant'altro a piacere, basta scriverlo secondo il fenomeno di Piazza del popolo.
La chiusura proditoria del Corso, ha reso la circolazione difficile, e il bravo emulatore delle ramblas spagnole ha provveduto a peggiorare esponenzialmente il tutto con dei cordoli che non servono a nulla, se non a ingolfare il traffico.
Insomma, la città che vuole Gianluca Festa è fatta di giochi, feste e fuochi d'atificio, grande intuizione per migliorare la nostra classifica di inquinatori.
Mentre i servizi che si offrono sono le Ztl che non intitolano varchi, ma si palesano improvvisamente, nella percorrenza di una via, per metà libera e metà impedita...sic..!Una di quelle idee cervellotiche che ci rendono la città di Festa, altro che le cazzate che scrive, e il palcoscenico che si è costruito con i soldi pubblici, sparirà appena spenti i riflettori e le lucine su quei pali che esistevano così come sono, già cento anni fa.La Dogana resta ferma al palo anche stavolta, il responsabile del procedimento D'Agostino, nomen omen, ha recettat'i fierri e ha salutato, gli alloggi e le periferie sono al punto di sempre, e tutti i cantieri aperti, o sono fermi o procedono col passo del gambero...forse rosso...
La pavimentazione di pochi metri quadri al Castello, per esempio, sono quattro anni che è iniziata:
in Giappone avrebbero costruito due grattacieli da cento piani ognuno..!
RDM
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