I Francesi sono un popolo, loro fanno Comunità, i problemi, quelli seri, vengono spalmati sulle coscienze di quasi sessantotto milioni di Transalpini.
Gli Italiani in genere, ma gli (a)vellinesi in particolare, hanno il cuore di burro, pronto a squagliarsi dinanzi alla prima difficoltà, perché il cazzismo regna sovrano.
Mettersi in mostra non ne vale la pena, se si rischi minimamente, specialmente quando le brutture non ci riguardino peculiarmente.
E il così fan tutti diventa un monito difficile da eludere, e se passa l'idea che Gianluca Festa sia l'unico candidato forte, alle prossime amministrative, volete che la pecoraggine non la faccia propria..?
Gianfranco Rotondi è stato bravo, per una ragione o un'altra, a rappresentarsi in Parlamento, ma non di certo per le capacità politiche che ancora attendiamo di conoscere.
Infatti, se mutuare dal Pd l'ideona delle primarie, per scegliere il sindaco perfetto per le prossime comunali del 2024, ha eccitato i neuroni del parlamentare per caso di sempre, noi troviamo delirante scegliere un primo cittadino per numeri.
Forse siamo rimasti all'età della pietra, ma ancora pensiamo che sia nefando dare in mano a un nessuno, accreditato da scelte elettorali non sempre in linea con moralità, capacità e autorevolezza.
Ovviamente resta difficile spiegare a chi abbia una visione di potere della cosa pubblica, che scegliere una personalità che si sia distinta negli anni, per l'amore e il servizio al territorio, diventi azione nobile.
Purtroppo, il naturale sviluppo funzionale alla crescita, viene messo da parte dagli interessi di bottega, e lo stiamo vivendo ancora una volta, con questa gestione malata.
La medicina francese non la conosciamo e nè la scoveremmo mai nelle nostre corde, ma neanche un accenno di ribellione simile al disappunto che si manifesterebbe potente, nel caso di un'interruzione del campionato di calcio.
Gianluca Festa è un sindaco deleterio, la sua è stata una volgare appropriazione indebita del Comune, portando scompiglio e spreco economico.Voler guardare ancora e sempre alla conquista del fortino e non alla sua evoluzione, è la triste conferma che la destra locale sia rappresentata da una dirigenza appezzottata.
I nomi sono quelli che hanno sempre perso qualsiasi competizione, senza mai riuscire a essere portatori di novità o benessere per una terra martoriata, e volersi imporre contro ogni logica, li qualifica irrimediabilmente.
RDM
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