Quando Gianluca Festa finalmente lascerà il Comune e speriamo, per non tornarci mai più, manco per recapitare un mazzo di chiavi trovato in terra, resteranno solo macerie e conflitti.
Ha fatto guerra con De Luca, quindi con Buonopane, l'Ordine degli Avvocati e i giudici di pace, con i residenti del Centro Storico e delle periferie.
Beh, andando a fondo nella ricerca, troveremmo tanti altri sfiduciati e scontenti, perfino Silvia Scola e Giovanni Veronesi, figlia del regista Ettore e direttore artistico, in predicato per il sindaco, di un Premio privo d'interesse.
Insomma, la competizione continua, basta scegliere l'avversario:
quella con Pizzuti per stabilire chi ce l'abbia più lungo, potrebbe essere stoppata da De Luca, se acconsentisse allo scambio dei suoli a Contrada Amoretta con quelli ai Pennini, oltre all'ex sede del Moscati a Viale Italia.
Ma considerando l'astio che divide i due attori, e la strafottenza del governatore dinanzi alla sofferenza, che potrebbe lenire con tolleranza e equilibrio, pur di servire la gente, non crediamo che si addiverrà a un risultato.
Il problema andrebbe risolto non di certo con i ricatti, ma con l'intervento costante del sindaco, nella gestione opinabile e deleteria che contraddistingue questo direttore generale, già conosciuto per quanto combinato al Rummo di Benevento.
La gente non sa votare, sceglie solo per esigenze personalissime, il concetto di Comunità è assolutamente astruso, specialemente in una realtà povera e sottosviluppata almeno culturalmente, di questa ex regione felix.
Gente come De luca e Festa, non nasce da una pianta velenosa di cui non si conosca il seminatore, ma da una voglia spudorata di trovare i cazzi propri.
RDM
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