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lunedì 10 luglio 2023

Avellino: il sindaco Festa «capisce» lo stato «confusionale» dell'opposizione..!

Renato Pizzuti, direttore generale della Città Ospedaliera Moscati..!

La moda dialettica oltre ai cambi di generi istituzionali, utilizza molto il presente del verbo capire per annullare qualsiasi contestazione, evitando di spiegare o rispondere correttamente, all'appunto.

Una sorta di vigliaccheria per cogliere il duplice effetto di innervosire la controparte evitando, nel contempo, la risposta a un'affermazione imbarazzante.

Purtroppo per la città, la confusione alberga, si, ma nella testa di Gianluca Festa, che ha scambiato il proprio ruolo di difensore della cosa pubblica, con una mera caccia all'affare più allettante.

Ogni giorno ci confrontiamo con il racconto dei drammi affrontati dai cittadini che entrano al Moscati, il Pronto Soccorso è un inferno nel quale nessuno si augura d'accedervi: 

improvvisazione, cattiveria e tante ore d'attesa, lo rendono inidoneo a una struttura costata fior di miliardi, con la supponenza di ben altri risultati.

I reparti godono dell'opera di un buon direttore se c'è, altrimenti tutto tracima sulla povera gente che oltre al proprio dolore, si ritrova a competere con esseri disumani che non sanno quale sia il valore del rispetto.

Avremmo voluto un'amministrazione vera che avesse a cuore il servizio ai deboli, ai meno abbienti, a quelli che soffrono nell'indifferenza e forse acredine dei superiori, gli unti dal Signore che non temono perché sono vincenti, una qualifica fondata sul nulla.

Il sindaco invece, è impegnato nella demolizione di chiunque gli rimarchi che non serve.

Non interessano le aziende per fare milioni o le trame per fottere questo e quello, servirebbero azioni degne e finalmente incominciare a far crescere il territorio.

Il sindaco è la più alta autorità sanitaria, se Pizzuti se ne fotte di quanto accade tra le mura che dovrebbe governare, Festa intervenendo con decisione, potrebbe inserire un gruppo di supervisori, che registri ogni giorno, le anomalie che affogano la Città Ospedaliera.

Una volta preparato un fascicolo con documentazioni dettagliate di abusi, anomalie e incompetenze anche pericolose per la vita della gente, basterebbe procedere con una denunzia in Procura.

Ma le cose serie, quelle che fanno la differenza, non sono parte dell'ordine di idee che vige ad Avellino, nessuno ci arriva, anzi non tenta neanche di capire, perché finora la clientela e il cazzismo restano la religione e il sancta sanctorum, a cui nessuno sa resistere.

RDM



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