In prossimità della fine del mandato Festa, compaiono magicamente associazioni inutili, che immaginano la soluzione di ogni problema partendo da un'idea, la più possibile evocatrice di grandi aspirazioni che però, non servono alla bisogna.
La città secondo noi ha urgenza di servizi veri e sicurezza, poi il resto è certamente ottimo, ma non in una contingenza di carenza delle priorità vitali che caratterizzino la quotidianità.
La sicurezza tanto ignorata perché falso problema secondo il sindaco enjoi, invece si propone in tutta la propria vulnerabilità.
Una città, Avellino, seriamente ferita da tempo fra suicidi, omicidi e malavita, ormai si deve difendere anche dalla violenza a costo zero che si svende nei fine settimana, tanto cari a Festa e alla sua sodale Laura Nargi.
Gli spari nella notte fra sabato e domenica scorsi, sono solo l'epilogo di una cultura che anche se inconsapevolmente, sta determinando questa amministrazione, votata al divertimento a ogni costo.
Gli episodi del Centro Storico e quelli a ripetizione in pieno Corso Vittorio Emanuele II, non sono bastati a Festa per capire che stava lanciando dei messaggi subliminali molto pericolosi.
Purtroppo il sindaco per finta, capisce la confusione di chi gli rimarchi l'inadeguatezza che lo contraddistingue da sempre, ma non è capace di capire che il ruolo che occupa casualmente, non sia il proprio.
Ma forse, e ripetiamo forse, secondo alcuni sondaggi comparsi su Il Mattino, Gianluca Festa godrebbe del favore del 44% degli elettori:
ora, o i sondaggisti sono parte della tifoseria di Festa, o con riferimento alle ventiduemila schede del ballottaggio 2019, novemila seicento (a)vellinesi hanno vissuto altrove.
Saremmo curiosi, infatti, di conoscere il metro valutativo che li avrebbe spinti a scegliere Festa.
Eliminando, quindi, i miracolati, gli affaristi o i bisognosi della promessa, le basi resterebbero il premio Scola, il Gambero Rosso, i Ferragosto e il bell'assessore leccese Barbara Politi..?
RDM
Nessun commento:
Posta un commento