Giuseppe Conte è andato alla Masseria del migliore linguazzone d'Italia, per spiegare il punto di vista del Movimento sulla scellerata politica guerrafondaia da sudditanza.
Nonostante Bruno Vespa lo incalzasse con domande idiote e scontate, dobbiamo ammettere che l'ex primo ministro abbia saputo tenere il punto, con determinazione finanche aggressiva.
Beh, ovviamente le ipocrisie non sono mancate, specialmente quando Giuseppi ha accusato il governo d'aver perso la strada del Parlamento, dimenticando quello che ha combinato lui, che lo ha esautorato del tutto.
Intanto un pezzo di storia di questo Paese è finito nei libri, e ognuno lo descriverà dal proprio punto di vista o di grado livoroso.
Fatto sta che Berlusconi mettendo a profitto capacità imprenditoriali, imbrogli e lecchinaggi, riuscì a creare dal nulla un partito che immediatamente andò al governo, quasi magicamente, cambiando abitudini e occupazioni degli Italiani.
Ora che non ci sarà, tutto quanto creato politicamente, e quindi Forza Italia, non esisterà più, le mezze figure che finora hanno vissuto la propria miseria in una pronazione continua, spariranno.
Qualcuno cercherà di posizionarsi altrove mendicando di qua e di là, spacciandosi per qualcosa che non hanno mai rappresentato, perché Berlusconi da par suo, voleva essere il solo e unico capo per sempre.
S'era convinto di poter vivere centoventi anni e pertanto, non riteneva di dover creare una successione dopo che l'unica scelta fatta si era rivelata un fallimento, e pensiamo ad Angelino Alfano.
Ad Avellino, ora, ci chiediamo che fine faranno i rappresentanti di una destra da sempre appezzottata, che pregna della propria arroganza, ha continuato a fondare su quarte e quinte file, utili solo ad essere condiscendenti.
Ma il problema non sorge, la città è abituata atavicamente a misurarsi con il nulla, e la condizione di quasi ultima nel novero nazionale dei capoluoghi, la soddisfa così tanto da farsi rappresentare da un guitto.
RDM
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