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mercoledì 7 giugno 2023

Avellino: ...eppure ritornano..!

 


La destra rappresentata da Rotondi, D'Ercole e De Lorenzo, è una macchietta con tante prime donne che dicono la propria, nascondendosi dietro a un dito.

Ognuno vorrebbe la candidatura a sindaco determinata dalla presenza nell'immaginario, ma sconfessata da un'assenza colpevole sul territorio.

I tanti candidati in pectore appaiono magicamente, appena si avvicini un appuntamento elettorale, per poi scomparire alla constatazione del fallimento.

Gianfranco Rotondi, pensate, vorrebbe proporsi insieme a Cirielli il vice ministro degli esteri, quali possibili governatori della Campania.

Embè, se Luigi Di Maio è stato ministro nello stesso dicastero, non sapremmo valutare il valore di questo signore che invece lo è a metà.

Su Rotondi stendiamo un velo pietoso.

Dichiarano grande stima per Gianluca Festa ma un altrettanto disprezzo per la gestione della Campania di De Luca.

Delle due l'una, o parlano per sentito dire o lo fanno artatamente, incominciando la campagna elettorale d'interesse.

La serietà quindi, e la credibilità del vice di Tajani, sono discutibili, e se questo è l'atteggiamento di chi ricopra un ruolo istituzionale così importante, i personaggi a seguito che attendibilità hanno?

Il gioco è apparso immediatamente chiaro, scelgono un candidato qualunque mentre propongono a Festa ponti d'oro, e si accordano per il ballottaggio.

Quindi queste volpi argentate, per l'età, credono d'avere il Comune in pugno: 

comunque dovesse andare, loro afferreranno il potere e il signor Festa da Verde, Animalista e Piddino, si trasformerebbe in un fratellino d'Italia dopo il classico bimbirimbò della fata turchina..!

Una città triste priva di aspettative, si rappresenta quale pecora belante senza coscienza, sensibile solo alla clientela e a chi la porti per mano su qualsiasi sentiero.

Pochi o solo qualcuno facilmente individuabile, meriterebbe di sedere sullo scranno più alto dell'Assise comunale.

Basterebbe pensare a una figura professionale e perdutamente innamorata del territorio, che potrebbe impegnarsi notte e giorno, senza riposo, per le sorti disgraziate di un Capoluogo fin troppo bistrattato. 

Le promesse e le prebende inesistenti sarebbero garanzia per tutti, specialmente per quei bisognosi che ancora aspettano un ufficio delle politiche sociali dove trovino non solo i sussidi, ma anche un lavoro di dignità che ogni persona merita indiscriminatamente.

RDM 


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