Una Comunità, la nostra, pregna d'ignoranza asinina alla quale non crediamo che una persona per bene, un professionista serio, possa dedicarsi senza sporcarsi.
Il Vescovato, da architettura di metà '900, diventa magicamente ottocentesco, e pare che nessuno si dolga dell'ennesimo abuso della realtà, anzi qualcuno ha visto un parallellismo con l'antico palazzo Ina, che un imprenditore di certo poco illuminato, ha sconvolto trasformandolo in una struttura mostruosa.Il fatto è che un privato ha abusato del territorio ancora una volta, con il beneplacito di amministrazioni cafone e certo di scarsissima cultura.
Ma nel caso della sede vescovile, non si può stravolgere un'istituzione che avrebbe dovuto scandire con la clessidra del tempo, un'epoca.
Se tutti facessero come il Vescovo Aiello, i novecento anni di Montevergine, che l'Abate Guariglia ha ottenuto di poter festeggiare dal Vaticano, diventerebbero opinabili e niente avrebbe più un marchio di verità.
Come tutto, d'altronde, in questa cittadella di provincialotti, e mentre l'erba cresce e nessuno fa manutenzione, la ditta che ha abbattuto uno dei quattro fabbricati in via Tedesco è sparita.
Questo festival cioccolatiero cambierà la storia della Città, ha detto durante il proprio intervento sublime, il sindaco, che con le sue favole, invenzioni e stantie definizioni, ha confuso perfino Arturo Aiello.
Di questo passo costruiremo e rimodelleremo la parte abitativa con stile rinascimentale, perché Gianluca Festa possa vantarsi d'aver mutato la storia, rendendo Avellino cartolina dei falsi d'autore...truffaldino...!
RDM
Nessun commento:
Posta un commento