Perché la gente irpina si dovrebbe affannare per andare a votare sotto la pioggia, una banda di politicanti incapaci di difenderla..?
Lo abbiamo visto con l'Alto Calore, i sindaci invece di preoccuparsi del bene del territorio, hanno risposto esclusivamente a logiche di partito o di interessi personali.
Scegliere Michelangelo Ciarcia a presiedere il Consorzio, dimenticando che da revisore dei conti, abbia concorso al debito mostruoso che ha convinto la Procura a chiederne il fallimento, è stata la dimostrazione dell'assunto.
Ma rimetterlo allo stesso posto anche dopo la scadenza del mandato, ha qualcosa di diabolico.
I fuochi d'artificio e lo spumante con cui i sei vincitori hanno festeggiato l'elezione a primo cittadino, ha due significati interessanti per gli abitanti di Conza, Lapio, Marzano di Nola, San Potito, Summonte e Vallata.
Il primo è che la transizione ecologica, i fuochi, sia una cazzata a cui nessuno dà peso, salvo riempirsi la bocca o le tasche alla prima occasione buona per finanziarsi.
La seconda è che evidentemente, raggiungere lo scranno più alto in Consiglio comunale, rappresenti l'occasione per ottenere qualcosa di inconfessabile, e per favore evitate le frasi fatte..!
Sarò il sindaco di tutti, come scriveva Festa, finalmente il paese avrà una svolta...!
E ancora, i sindaci che per anni non si sono messi d'accordo sul Piano di Zona che ricordiamo, è il punto focale dell'emarginazione e del sostegno ai poveri, a quelli che faticano per mangiare tutti i giorni, bambini compresi, quale Chiesa frequentano..?
La falsità ipocrita è la religione di chi ci governa:
il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha postato, domenica scorsa, un augurio per tutte le mamme, mentre tenta di ucciderne una, l'orsa JJ4.
Insomma, signori, questa dei sindaci e dei politicanti d'accatto, è una di quelle caste penalizzanti dei territori, che un elettorato comprato rende sempre più insaziabile.
La ferocia con cui azzannano il perimetro delle zone di competenza, è sinteticamente descritto in ogni azione del sindaco di Avellino, attento agli ordini di D'Agostino con cui condivide interessi e propositi.
Lo stadio, il Centro commerciale annesso, i fabbricati a Campo Genova e le pavimentazioni a ripetizione che l'hanno caratterizzato, si traducono in un solo sostantivo, cementificazione.
E allora Giovanni D'ercole, noto rappresentante del partito di governo, di che parla in difesa di Festa?
Un pò di decenza, non guasterebbe, ma già, che parola desueta, oggi quel che conta è l'interesse coniugato in qualsiasi forma, il resto vada al diavolo..!
RDM
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