Nessuna delegazione dei sindaci irpini a Napoli e a Roma, per difendere il Polo Logistico appena insabbiato dal governo e da un governatore regionale che fa del territorio casa propria.
Se le Ferrovie dello Stato sono venute meno a un impegno datato, il governatore De Luca che avrebbe dovuto aver rispetto per un'area importante per la Regione, meriterebbe almeno l'oblio da parte della gente.
Ormai lo Sceriffo fritturista ha lasciato da parte ogni barlume di buon gusto, per riversarsi anima e corpo nella nuova campagna elettorale che vorrebbe lo riconducesse a coprire ancora una carica immeritata.
L'Irpinia è da sempre penalizzata per una sorta di legge del contrappasso, esistente solo nella testa disturbata da un'insana voglia di distruzione, dell'ex sindaco di Salerno.
Certo qualche nonno irpino deve aver mancato di rispetto alla nonna o la zia di De Luca, per capire le ragioni di tanta acredine.
L'insulsa contrapposizione sterile e mai vittoriosa di Gianluca Festa, poi, ha contribuito non poco ad alimentarne l'intensità oltre che l'arrogante sicumera.
L'Asl finanche, servizio atavicamente situato nel Capoluogo, vedrà scomparire alcuni uffici in favore di Grottaminarda.
Un attacco istituzionale di una gravità estrema e insopportabile, che questo sindaco cabarettista, non sarà capace di contrastare.
Perfino il parco tanto strombazzato da Giangi resterà lettera morta:
la Regione non gli riconosce lo status..!
Il governatore iniziò lo smantellamento di tutto quanto facesse capo alla nostra provincia, eliminando Dino Preziosi dalla gestione pluriennale dell'Air.
Il consigliere comunale ne aveva fatto un gioiello di cui andare fieri;
unica azienda di trasporti pubblica che producesse profitto mentre le altre fallivano miseramente.
Anche l'indotto subì uno schiaffo miserabile dal (s)alernitano che non vede altro se non i collegi che gli garantiscano voti sicuri.
Ma l'Irpinia da par suo, lo premiò con un numero altissimo di preferenze, confermando per chi ancora non l'avesse capito, che l'annosa cura demitiana, è riuscita a rendere l'elettore sensibile solo alla parola d'ordine del momento.
Per cui anche se il sindaco Festa non nutra simpatia per quel Presidente, che non ha mai mancato di ridicolizzarlo pubblicamente, ne ha certo carpito i metodi, e la sua arroganza amministrativa non mente.
La Regione annulla i finanziamenti a un teatro storico che dà lustro da sempre all'Italia intera, qual è il San Carlo, e al festival del cinema di Giffoni, però mantiene le luci d'artista che fanno bene al sindaco di Salerno, nel silenzio assoluto di un'opposizione ormai anestetizzata.
Festa finanzia premi e bagattelle varie, vorrebbe regalare oneri e suoli a D'Agostino per quello stadio megagalattico che nulla ha a che vedere con una serie C avellinese da retrocessione.
Ma lascia la gente senza casa e quella trentina di persone che a Natale di due anni fa, ebbe la chiave in pompa magna, si trova con l'acqua fino alle caviglie.
Beh, che dire, siamo messi male, ma il peggio lo rappresenta un futuro senza orizzonte.
RDM
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