Finalmente, anche se con ritardo, il Partito Democratico e il Movimento di Giuseppe Conte si sono ricordati che gli interessi della provincia irpina prescindano dalle bagattelle d'appartenenza.
Il peggior parlamentare che questa terra abbia mai prodotto, invece, Gianfranco Rotondi, se n'è tenuto fuori rinunciando ad apporre la propria firma in calce al documento da inviare al governo.
Giammai il personaggio traditore dei propri natali avrebbe rischiato di uscire dalle grazie governative, che gli hanno permesso di lucrare per altri cinque anni, forse, sulle spalle degli Italiani.
La lettura degli eventi dovrebbe aprire una finestra nella testa degli (a)vellinesi, attenti alla pacca sulle spalle, a chiamare il sindaco per nome inorgogliendosi, o a continuare ad aspettare che la promessa acquisti dignità.
Purtroppo la gogna a cui sono destinati rappresenta la differenza fra inferiori e dignitari, i veri interlocutori del sindaco.
Esistono trentaquattro delibere che quattro anni fa qualcuno trasferì in Procura, e di cui non se n'é saputo più nulla, così come per il pericoloso disboscamento, per mesi, al Fenestrelle, sotto le fondazioni dei fabbricati limitrofi.
Fatti strani dinanzi agli occhi indifferenti della gente, della Polizia Municipale, degli amministratori e perfino dei tecnici del Genio Civile che hanno asssitito allo sfregio sotto le finestre della propria sede, senza battere ciglio per mesi interi.
Bah, D'Agostino ha fatto sparire marciapiedi e qualche albero comunale sullo stradone che porta allo Stadio Partenio-Lombardi, cambiandone la fisionomia, e tutto tace da anni.
Ma che paese è questo dove combattono i foderi, e un amministratore farlocco quale si è dimostrato Festa, corra il rischio d'essere rieletto..?
RDM
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