Forse qualche problemino che ha raggiunto Angelo Antonio D'Agostino lo ha zittito, ma in compenso non ci facciamo mancare niente, ed ecco a voi Emilio De Vizia.
Il probabile aggiudicatario del servizio spazzamento per il Capoluogo, non ha perso tempo per farsi sentire e incalzando La Provincia e il sindaco di Mercogliano, ha inveito ricordando che non tutti possano organizzare un servizio di pulizia così importante.
Dimenticando però, che Avellino è il punto di riferimento della provincia e avrebbe avuto il dovere di salvaguardare i paesi irpini invece di pensare solo a se stessa, arrecando perfino serie difficoltà agli altri.
Ci piacerebbe conoscere intanto, quale potrà essere il luogo di conferimento, e una città con un primato d'inquinamento nazionale, potrebbe mai chiudere il ciclo integrato..?
Il trattamento va al di là della raccolta, e il recupero dei rifiuti non è una voce facilmente superabile per le categorie dei materiali, che richiedono una diversificazione competente e certa.
Quante sono le sostanze che unite ai rifiuti ne determinerebbero la pericolosità..?
Insomma, il sindaco si sta muovendo in strade insidiose che fra l'altro non conosce, e siccome è nota la sua saccenteria, ci attendiamo seri problemi una volta che Irpiniambiente fosse esclusa completamente dal territorio.
Gianluca Festa è un personaggio vanaglorioso che si bea di se stesso, l'abbiamo ascoltato a Pisa dove ha perorato il suo pensiero volto all'insofferenza per gli ordini dall'alto, nel caso della Regione:
la gestione personalistica che adotta, sorda a ogni grido d'aiuto, invece come la definisce..?
La qualità dei progetti, poi, che mensiona nel suo intervento toscano, è molto deficitaria considerate le frequenti bocciature, e la sburocratizzazione di cui ciancia, quale valore ha se si intasano gli uffici di raccomandati..?
Mah, non può continuare il signor Festa a raccontare storielle per bambini, la filovia che presto inaugurerà per l'ennesima volta, senza la vergogna di un ritardo di venti anni, presto tornerebbe nel dimenticatoio per mancanza di denaro, la Dogana è ferma al palo e tutto il resto, siamo stanchi di elencarlo.
La chiusura finale a Pisa è stata meravigliosa, un richiamo alla casta che non vuol schiodarsi dalla poltrona, la stessa che sta cercando di riguadagnarsi nel 2024, e la Torre che ha mimato, senza ragione, lo ha delineato a tutta la platea:
un cabarettista..!
RDM
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