Il progetto della destra avellinese vede Festa nuovamente al potere nel 2024, quasi fosse una condanna, e si sta preparando il percorso con l'asseverazione del panorama mediatico.
Una parte dagostiniano e per il resto in acquisizione strategica.
Già leggiamo in giro un cambio di indirizzo nei confronti del sindaco;
chi fino a poco fa era critico in negativo, lo ritroviamo ben disposto dinanzi alle cazzate passate e future.
Gli fanno da controcanto con qualche timida approvazione speranzosa, che possa nascondere la variazione sul tema.
Ma ecco che la quotidianità, quella vituperata condizione ignobilmente fatua a parere del solito tifo, privo del giusto numero di neuroni cerebrali, ripresentarsi potente e pregnante.
Rampa San Modestino peggiora di giorno in giorno e dopo sei mesi di confino degli abitanti del quartiere, la voragine si allarga coinvolgendo anche il traffico di via Circumvallazione.
Il tempo passa, i lavori sono fermi, le difficoltà della circolazione aumentano esponenzialmente anche l'impegno degli artigiani dei luoghi, e quando alla fine dovessero finire, il dramma si è consumato come tutti gli altri che ricordiamo giorno per giorno.
La filovia forse dovrebbe prendere il via, dopo quasi venti anni, un imbruttimento del territorio tra pali e ragnatele aeree, un restringimento delle carreggiate, e un servizio trasporti limitato a poche strade che si bloccherà per un dissesto stradale, e ne abbiamo da vendere, o una mancanza di energia elettrica che pure capita spesso.
Ma il sindaco annunciatore tutto questo lo trova avvincente, Avellino è mobilità, la stronzata ultima dei suoi stantii proclami.
Ah, ha salvato il finanziamento che lui negli ultimi quindici anni ha contribuito a rendere opinabile, dimenticando che un'amministratore serio avrebbe convertito i bus in elettrici autonomi, salvando nel contempo i venti milioni sperperati.
E non basta, ogni mattina dalle prime ore ecco che senza alcun rispetto ed educazione, Irpiniambiente ritira la spazzatura facendo un fracasso immane e non paga, le strade si puliscono con dei ventilatori rumorosissimi.
Anche ieri mattina, domenica, erano le 5.30, e questi signori dello spazzamento si divertivano a svegliare le persone sane o malate senza alcun ritegno con questi macchinari inverecondi.
Vorremmo ricordare al sindaco dell'Avellino tante cose, che esiste una legge del codice penale, la 659, che sancisce il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo.
Insomma, un sindaco barzelletta non può tornare a governare solo perché qualche capobastone pensi di trattare la città come fosse casa propria.
Poligono di tiro
Gli abbruciamenti e il Poligono continuano a fare la parte del leone, le polveri sottili avanzano proditoriamente e Gianluca Festa invece, rilancia la propria vittoria del 300% sull'inquinamento.
Perfino la matematica difetta in questo primo cittadino, e non se ne può più, altro che rielezione:
defenestrare il personaggio una volta per tutte, è l'ultima possibilità che resti nelle mani di chi il potere lo subisce e basta.
Ricordarsi delle disgrazie, è il dovere di chi si accinga a entrare in una cabina elettorale, dimenticarsene giustifica la condanna che ci circonda da oltre trent'anni.
RDM
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