Avellino è diventato il cimitero del commercio, ma ovviamente non esiste alcun colpevole, tutti i responsabili amministrativi e di settore, guardano altrove.
Oreste la Stella è stato presidente della Camera di Commercio e oggi ricopre la stessa carica alla Confcommercio, ma non sente alcuna responsabilità di quanto accada da anni.
La desertificazione annunciata ha fatto capo alla compravendita delle licenze che avveniva ogni mercoledì a viale Cassitto, dov'è la sede della Camera di Commercio.
Figure vergognose che ricoprivano ruoli di potere, svendevano il commercio avellinese a riciclatori di denaro sporco, e ubriacatori del mercato.
Nessuno si è mai preoccupato di quanto andava configurandosi sotto traccia, per quel menefreghismo innato che ci consuma e che ci rende attenti solo al tornaconto.
Una Comunità che si disinteressi della propria terra, non ha alcun diritto al lamento quando ormai è tardi.
Laura Nargi risponde al fallimento di una politica sinistroide che ha contagiato il Capoluogo almeno da quarant'anni, con la solita vigliaccata dell'eredità ricevuta.
Dimentica però, il vice sindaco, di sedere sugli scranni del Comune fin dal 2013, e se lei e l'attuale sindaco, pure amministratore di lungo corso, non hanno mai aiutato il territorio, sarebbe ora che capissero d'essere incompatibili con i ruoli occupati.
Il primo cittadino, eccitatissimo dall'avvento di Italia's Got Talent approdato al Gesualdo, immediatamente ha lanciato l'ultimo motto Avellino è spettacolo, ed è vero, Avellino sta fornendo uno spettacolo osceno da anni e negli ultimi quattro si è superata.
Questo personaggio fumettistico offende ogni giorno la città, ma pretende di affrontare ogni sfregio con le etichette che appone di volta in volta, che operi qualche bestialità.
Le scritte apparse dinanzi all'anagrafe comunale sono un segnale, per quanto criminale, del malumore che regna sovrano, e finalmente al di là della condanna del messaggio minatorio, forse qualcosa si muoverà perfino nella testa degli eterni tifosi ipovedenti..!
RDM
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