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venerdì 17 marzo 2023

Avellino e la tecnica dilatoria di un'amministrazione barzelletta..!



Il sindaco Gianluca Festa mesta sempre nel torbido, le sue occasioni perdute si crogiolano in uno stampo di falsità ripetitive che aspettano un altro momento per raggiungere l'obiettivo, mai un percorso ordinato capace di guadagnare il risultato.

Campo Genova ha richiesto spese incaute e grandi dispendi d'energie, a costo dei disagi che l'eliminazione di un centro di raccolta importante per la città, insieme allo spostamento del mercato, ha causato.

La scelta forzata dell'ex Raee quale sede in alternativa per gli ambulanti del commercio a quella atavica, non ha tenuto conto della potente ventilazione che colpisce i luoghi o il traffico e il passaggio delle ambulanze da e per il Pronto Soccorso.

I bilanci approvati con il numero minimo dei consiglieri, raccontano di una sofferenza interna spesso superata all'ultimo momento utile. 

Le aperture sempre procrastinate del tunnel dopo ripetuti annunci, simili a quelli di una obsoleta e offensiva filovia abbandonata oltre cinquant'anni fa, e ancora ritrovata inefficiente, sono la sintesi di un'amministrazione appezzottata, se non aperta a logiche diverse.

Oggi si scontra con la Corte dei Conti ancora una volta, che non approva il piano finanziario e l'opportunità di una società mista per lo spazzamento.

Lui, il sindaco, vincerà la battaglia, profetizza, quasi ci fosse un'entità contraria alla crescita del territorio, non la sua incapacità, e siamo buoni, di presentare un progetto serio.

Così come c'è stato un complotto contro il Centro Autismo che non si apre da circa vent'anni, perché il Comune s'è appropriato di un'area privata.

L'azione criminale è sfociata in una pantomima che l'altro campione a capo della città, fino al 2019, Paolo Foti, aveva tentato di espropriare illegittimamente, quando ormai l'appropriazione indebita era stata effettuata da almeno quindici anni.

Ci chiediamo come possa difenderci l'Istituzione se è la prima a commettere atti illegittimi, la vergogna del Centro si può paragonare agli abusi di coloro che sfondando una porta, fanno propri i beni di altri.

Da qualche settimana il Tribunale amministrativo di Salerno ha messo un paletto chiaro e incontrovertibile, alla storia che Festa continuava, da par suo, a mistificare.

La proprietà è di Pasquale Pescatore che al momento, può fare ciò che gli aggradi del manufatto insistente sull'area di sedime utilizzata inopinatamente dal Comune.

La storia di questo sindaco non può connotare quella della città, che per quanto abbacinata dal miraggio della prebenda, rappresenta una cultura del lavoro e del rispetto che pur se sospese, comunque esisteva.

RDM


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