Quel signore che ebbe uno scontro con il sindaco in via Francesco Tedesco, aveva manifestato il disappunto di chiunque abbia mai avuto la disgrazia di abitare nei condomini comunali.
Quella bastardaggine della consegna delle chiavi a dicembre, dopo quarant'anni d'attesa, con squillo di trombe e rullo di tamburi, che Giangi fece a favore di telecamere, è l'ennesima presa per i fondelli a cui l'avellinese medio ha fatto il callo.
Nulla è stato fatto come sempre e come in tutto, la pista finto ciclabile è ancora là a inibire i marciapiedi di viale Italia, e molti condomini sono prigionieri delle recinzioni.
E i mercatari, quei pochi rimasti, continuano a subire le scelte del sindaco per appagare i desiderata di D'Agostino.
Campo Genova è un ricettacolo di inquinanti, e il denaro buttato in un'area inadatta, a causa di un bambino piccioso a cui la città ha dato fiducia, lo forniamo noi.
Il prode, ancora, tenta di regalare oltre cinquantamila euro sempre al sindaco di Montefalcione, riducendo un debito da 120 mila euro più interessi, a settantamila per i canoni inevasi del Partenio, senza considerare, a parte l'evidente conflitto d'interessi, l'incredibile insensibilità allo stato comatoso delle casse comunali.
Intanto la città sta sprofondando, ognuno fa quello che gli giri per la testa, e se per i media e i consiglieri comunali la ricerca vera che migliorerà la vivibilità, sia l'entrata nel gruppo del Partito democratico, per noi è nodale risolvere problematiche quotidiane che rendono la vita difficile.
Ogni mattina diventa una prova di sopravvivenza per barcamenarsi fra le buche, la cafonaggine degli automobilisti e la cecità o l'assenza, per meglio dire, della Polizia municipale dai punti topici e non, del territorio.
Purtroppo le nostre preoccupazioni non coincidono con il sentire avellinese, molto preso da squallide lotte di potere e dai faremo e diremo che non perdono mai il proprio fascino.
RDM
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