Se il sindaco ha perso ogni minima capacità di sintesi, dopo tante castronerie, ci sarebbe piaciuto trovare almeno nel Consiglio comunale, qualche umano che finalmente possa arrivare a dire basta, questa è un'amministrazione che deve finire.
Ormai il ridicolo è la parola d'ordine a cui risponde Gianburrasca;
voglio Fuksas, e me ne fotto dell'Ordine degli architetti, degli ingegneri, dell'Anac, del buongusto e di tutto quanto si metta di traverso dinanzi alla mia visione illuminata.
Di questo fenomeno in fascia tricolore se ne poteva fare tranquillamente a meno, ma undicimila bravi elettori l'hanno premiato per quanto non abbia mai fatto negli ultimi quindici anni.
Ma ve lo ricordate quando da assessore all'ambiente, si presentò in ritardo di due giorni dall'inizio del nevone del 4 febbraio che bloccò Avellino?
Certo non si poteva pensare che avesse doti nascoste, era tutto lì, brillantina e sorrisi, e nient'altro, ma chissà perché una nube tossica giaccia da trenta o quarant'anni, lassù in alto imperterrita, dinanzi a ogni cambiamento di stagione o d'atmosfera.
Nessuna novità, e se qualche faccia nuova appare, state tranquilli, è un clone addomesticato, pronto ad alzare la mano appena oda uno schiocco delle dita.
Il sindaco, Genovese, Giacobbe, Cipriano...ancora esistono nell'Assise, e gestiscono il potere come sempre, quasi fossero unti dal Signore.
Livio Petitto, per esempio, che ha fatto il salto di qualità alla Regione, comunque è un'ombra persistente attraverso quei cinque o sei consiglieri che mercoledì hanno abbandonato il Consiglio, per mandare un segnale al sindaco.
Un segnale non politico d'interesse della Comunità, che pure dopo due anni e mezzo di cazzate avrebbe già dovuto essere propedeutico alla sfiducia, ma di potere, per fargli capire che non comanda da solo e deve arrivare a miti consigli, ancor più dopo gli accadimenti provinciali.
E tutto questo non indigna, nessuno ne parla dandogli un senso di amoralità guardando un film nel quale i fotogrammi scorrendo, hanno altri protagonisti e mai la gente che supinamente accetta un ruolo subalterno, quasi servizievole.Infatti, dopo 40 anni di attesa si sentono di ringraziare il sindaco che ha fatto quanto dovuto, definendo la consegna di 33 alloggi, il suo regalo di Natale...?
Senza vergogna questo marziano appena sbarcato dalla navicella, si permette di presentarsi quale salvatore della Patria, come se i quindici anni precedenti vissuti da vice sindaco e assessore, fossero stati solo il riscaldamento che gli ha permesso di partecipare alla gara...
Abbiamo finito aggettivi per qualificare questo monumento di ipocrisia, ma lui è così, il problema è il corpo elettorale che a quanto pare, è la sua fotocopia...!
Buon Natale, significa fare introspezione cercando di cambiare, ma da quanto vediamo e sentiamo, l'Avvento riesce solo a renderci peggiori.
RDM

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