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venerdì 13 novembre 2020

Avellino e Mercogliano sono sovrapponibili per logiche in chiaroscuro...!

 

                      Tom Cruise tra i due assessori preferiti: Luongo e Negrone...chi altri...!

Un eterno scaricabarile all'italiana, non trova mai il responsabile di qualcosa, e quindi Negrone aspetta Arvonio che occupato a fare il cavalier servente al sindaco, figuriamoci se ha tempo per gli abbruciamenti, e Giangi vuole commissioni anti mafia all'Alto Calore, Asi, Gal e chissà dove più, mentre la Guardia di Finanza invece, staziona al Comune.

Le vicende di queste ore pare non insegnino niente al nostro eroe di Piazza del Popolo, lui continua ad avercela con questo e quello, mentre nessuno fa il proprio dovere e si confronta con gli eventi.

Dopo aver accusato Ciarcia, il presidente bravissimo a suo avviso, a risanare i debiti dell'Alto Calore scoprendo invero che non è così, di gestire un Consorzio in odore di mafia, s'è dato per disperso allorquando questi ha cercato di avere delucidazioni circa l'infamante accusa.

Un cuor di leone alla stregua dell'amico in divisa che fuggì dopo una telefonata, a suo dire minatoria, mentre si svolgeva una importante gara d'appalto.

Siamo circondati ormai, tra delinquenza e amministrazioni farlocche, non ne usciamo, tutto è aleatorio e le chiacchiere sono diventate una parvenza di realtà che con i faremo e diremo, hanno riempito d'aria inutile intere caverne.

Insomma ascoltare un assessore, Negrone, che si sente impotente dinanzi all'abulia di un dirigente, invece di farlo rimuovere in una situazione grave com'è questa che viviamo da anni, per il perdurare di un inquinamento aggressivo e causa di malattie importanti, ci fa capire come funzioni la catena di comando della gestione giangesca...!

Un anello è legato a un altro e un altro ancora, per cui come si dice dalle nostre parti, è meglio non sconsecà gli altarini, che poi  si generano ripercussioni.

Infatti anche il collega di Mercogliano D'Alessio, ha sfoderato una dinamica logorroica, atta a delineare nella maniera meno vergognosa possibile, il timore di infastidire il clan Partenio, con una costituzione di parte civile nel processo che sta per iniziare, contro i malavitosi.

In effetti come nel caso del prode Giangi, anche il primo cittadino di Mercogliano grande amico di Livio Petitto, ha lasciato scadere i termini se non fosse che la sorte l'ha punito, facendo rinviare il procedimento giudiziario, mettendolo così, nuovamente dinanzi al dubbio scespiriano: 

tremo o non tremo...?

Mah, questi sono i migliori, signori, figuratevi comm'stamm'nguaiati...!

RDM


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