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lunedì 9 novembre 2020

Avellino: chiusure, abrruciamenti e chiacchiere, «'o banch'enapule nunn'empegna»...!

 

               Eccolo, secondo noi questo ragazzo è l'esplicazione vera del sindaco Giangi: 

                                                     li troviamo simili...di più...!

Chiudere tutto è la resa dell'incompetenza, l'incapacità di un governo di capire che i bus devono essere integrati con altri mezzi di trasporto, non ridotta l'utenza con un metodo discriminatorio che evidenzia quale sia la forma mentis del potere, che impedisce la libertà e la democrazia.

Nove mesi trascorsi pensando che tutto fosse finito, quasi una catarsi scaturita dal cilindro di Mandrake, per ricordare in questa mestizia un cavallo di battaglia dell'amato Proietti;

Roberto Speranza raccontava l'orgoglio del servizio sanitario nazionale, all'altezza e pronto ad affrontare l'emergenza che tale non è, vogliamo ricordare a questi inetti che vegetano a Roma banchettando sulle spoglie dei morti, visto che è ormai un evento consolidato di cui conosciamo tutto, escluso come debellarlo.

Questo ragazzino travestito da ministro della salute ha perfino trovato il tempo, Report, di scrivere un libro: 

Perché guariremo, dai giorni più duri a una nuova idea di salute, il titolo enfatico del buffoncello basilisco o lucano come dir si voglia.

Avanti i giovani, impediamo agli anziani di uscire, tanto non producono, diceva quel mentecatto di Toti, il presidente regionale della Liguria, ma a quanto pare, questi ragazzotti che oggi comandano, non ne imboccano una che sia una...!

Abbiamo avuto tanti mesi per circoscrivere il virus, certo non pedinandolo perché questo lo lasciamo fare al nostro Tom di Palazzo di Città a Piazza del Popolo, ma certo con esami a tappeto sulla popolazione italiana, avremmo potuto evitare la diffusione del contagio.

Altro che evitare la frequenza scolastica e la chiusura delle attività commerciali, costringendo invece i ragazzi all'assembramento in strada, e alla fame famiglie intere che vivono di quelle attività che Giuseppi indica quali sacrificabili.

Sanificazione e rispetto delle regole è stato vanificato da questo dittatorello foggiano dell'America latina, sbarcato forse a Lampedusa insieme a quella pletora di clandestini malati o jihadisti, che alla faccia nostra, girano liberamente dappertutto...!

Noi invece, siamo sacrificabili come i mercatari che hanno visto il Comune costituirsi contro di loro, mentre il coraggioso Giangi ha avuto un attacco diarroico pensando al clan Partenio.

Quindi se l'Istituzione teme e fa della viltà la propria bandiera, incapace di asserire con forza, la distanza della Città dalla criminalità, pensate che Gianfestino potrebbe mai rischiare la propria incolumità per difendere la cittadinanza...?

Non abbiamo alcun dubbio in proposito, come non nutriamo incertezze sugli abbruciamenti che il buon Melillo vorrebbe risolvere con l'ennesima delibera: 

bravo Gerardo per la resurrezione, finora è stato assente come tutti, ma vorremmo consigliare l'ovvio che però pare sfugga, se nessuno alza il culo, Arvonio, e va a sanzionare pesantemente i criminali amici di qualcuno, è evidente, che provocano seri danni all'ambiente e quindi alla gente, non se ne esce...!

RDM

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