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venerdì 20 novembre 2020

Avellino: cambiare una città che ami vivere nel proprio pantano, diventa difficile...!

 

                                    Gianfestino Festivallo, il sindaco del godimento: i problemi sono altro...!

L'anagrafe giù in via Francesco Tedesco, presso il Comando della Polizia Municipale, i pulman allo Stadio e il deposito oggetti ingombranti, sparito.

Un applauso a questo mago del XXI secolo, è bravissimo a creare disagio e danni economici alla Città, un sindaco che è riuscito a superare alla grande, finanche il peggio di Paolo Foti, un campione tra il nulla amministrativo di ogni tempo.

Ma Avellino è famosa per abulia e scarsa capacità cognitiva, il panta rei di Eraclito ha trovato negli abitanti di questo triste paesotto, l'espressione canonica che più s'attagli all'aforisma greco.

Niente concorre a stimolare l'indignazione o almeno la preoccupazione dinanzi a situazioni eclatanti e pericolose, qual è il fenomeno incontrollato dell'abbruciamento, per esempio, o la desertificazione del mercato infrasettimanale che ha determinato la fame a duecentocinquanta famiglie.

Nessuno s'incazza con Giannandrea De Cesare che ha approfittato dell'Iva pagata dagli utenti, per la quale tante famiglie hanno subito la chiusura dei rubinetti del gas; 

le bollette inevase, certo non per volontà truffaldina ma per povertà e basta, per pochi euro causavano il blocco dell'erogazione anche nei periodi invernali, fottendosene dei drammi umani...!

Questo miserabile non aveva nessuna pietà mentre viaggiava sul proprio aereo o a bordo della Rolls Royce, e oggi chiede di patteggiare, mentre dovrebbero buttarlo in una fetida cella come quelle medioevali.

Purtroppo è un ex presidente del calcio Avellino, è un milionario seppur in disuso, e gli Avellinesi sono sensibili al denaro e al potere: 

gli indigenti morti per il freddo o quelli che si sono suicidati per debiti, non godono di grande considerazione dal leggendario cazzismo della gente.

Ebbene, perfino i funerali fungono da rappresentazione teatrale attenta a chi partecipi, perché si raccolgano vili patenti d'appartenenza.

Diventa difficile la sofferenza, quella vera, per aver perso un riferimento, bisogna stare attenti, mai scomporsi troppo, non sarebbe capito dai molti, troppi che credono nella conoscenza e nel livello sociale, non certo nella semplice stima e rispetto per quanto prodotto per gli altri.

Una Città singolare la nostra, e le valutazioni, i valori, la spiritualità delle persone, hanno un posizionamento in euro o in misura del ruolo nella società, vero o falso che sia, non importa...!

RDM

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